Euro2012 – La Sghimberlo-Cronaca di Francia-Spagna
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“I campioni del Mondo contro i figliocci di Platini, ovvero: Franza o Spagna purché se magagna!”
0′ – Sghimberlo che come al solito recensisce gli inni nazionali, entrambi molto suggestivi. Non avere un testo, come fa quello spagnolo, presenta numerosi vantaggi. Non ultimo quello di non esporre le raccapriccianti ugole dei giocatori al pubblico ludibrio.
4′ – La Roja come al solito prende l’iniziativa e comincia la sua lunga manovra alla conquista di metri nella metà campo avversaria. I francesi sono disposti come se volessero tenersi il risultato a reti bianche. BLANC ha anche optato per una maglia completamente bianca. Più “chiaro” di così…
8′ – Silva non sembra ancora entrato in partita: ha fallito due stop che non sembravano affatto impossibili. Ma è un punto fermo della rosa di Del Bosque, se non altro per affinità cognominative.
10′ – La Rai consegna il commento tecnico all’esperto Cerqueti. La parte cabarettistica è invece affidata per intero a Vincenzo D’Amico.
14′ – Prima della partita, numero di Del Bosque che ha dichiarato: “Non dobbiamo correre il rischio di sottovalutare la Francia”. Sono scoppiate guerre per molto meno…
17′ – La Francia si distende spesso sulla sinistra, sfruttando la velocità di Ribéry, che però sta giocando sempre spalle alla porta. Probabilmente è una tattica: vuole terrorizzare il portiere girandosi di colpo.
19′ – Spagna subito in gol, sempre mantenendo la propria noiosissima flemma. Iniesta va via e serve Alba: cross al centro per la testa di Alonso, lasciato solo perché per sciovinismo nessun francese vuole mai trovarsi a meno di un metro da un non connazionale.
24′ – La Spagna è talmente lenta che è l’unica squadra che quando segna viene velocizzata nel replay. I ritmi sono una via di mezzo fra un adagio di Brahms e l’onomastico della nonna.
28′ – Se qualcuno si fosse mai chiesto l’etimologia della locuzione “Che palle!”, probabilmente non ha mai potuto osservare gli effetti che l’esasperato possesso palla spagnolo ha su una partita di calcio.
31′ – D’Amico sfingico: “La cosa divertente è che gli spagnoli, nei 5 ruoli dei centrocampisti contando anche gli esterni, gli stessi spagnoli non sono mai gli stessi negli stessi posti, ma girano ruotando, senza lasciare mai un posto libero”. Qui stanno circolando teorie sul significato di questa frase. La più solida, fino a questo momento, è quella che ricorda il gioco che si faceva occupando le sedie vuote quando la musica veniva fermata. Se qualcuno avesse teorie migliori vi preghiamo di mandarcele su Facebook o di scriverle sul sito www.mondosportivo.it.
38′ – Piqué solissimo in area francese incorna fuori di venti metri. Non dev’essere semplicissimo colpire di testa con un tucano a grandezza naturale scolpito al posto dei capelli.
39′ – Safety car in campo: si è strappata la maglia di Ribéry. La partita rischia di subire il divieto ai minori di 16 anni.
40′ – Abbiamo la prima telefonata da parte di un utente riguardo all’indovinello di D’Amico. Sergio da Giugliano ci dice che: “è il 5-5-5 di Oronzo Canà: i cinque dietro vanno davanti, quelli davanti vanno in mezzo e quelli in mezzo vanno dietro così gli avversari non ci capiscono un chezzo e noi facciamo gol“. Grazie, Sergio: ti faremo sapere se la risposta è giusta.
44′ – Hanno sostituito la maglia di Ribéry. Un’apposita squadra con tute a tenuta stagna sta in questo momento portando quella vecchia in laboratorio.
46′ – Fischia la fine del primo tempo l’arbitro Rizzoli, ma la domanda che si fa tutto il mondo è: cosa ci fa ai quarti di finale di un Europeo, Rizzoli?
Intervallo – Varriale sarebbe un eccellente giornalista, se solo fosse dipinto bidimensionalmente sul muro dello studio. Il fatto di essere tridimensionale e interagire parlando lo frega. Sono particolari che possono rovinarti una carriera.
46′ – Cominciata la ripresa. La Spagna vincendo può togliersi qualche soddisfazione: finora mai un trionfo con i francesi se contiamo i cinque precedenti calcistici e i circa 1500 anni di storia dalla caduta dell’Impero Romano a oggi.
50′ – I ritmi, se possibile, sono perfino calati rispetto al primo tempo, rendendo ardua anche agli stessi giocatori in campo la lotta contro la narcolessia. L’unico che sembra non soffrirne è Réveillère, che ha il cognome adatto per gestire questo genere di situazioni.
52′ – Improponibile ma a suo modo innovativa la mossa di Blanc di giocare con 5 difensori centrali, ignorando completamente le fasce. E’ lo stesso che entrare in 5 in una Panda e sedersi tutti al posto del guidatore.
55′ – Controllo col braccio di un giocatore spagnolo, l’arbitro fa giocare per il vantaggio dopo che l’autore del fallo ha perso palla. D’Amico ce la spiega così: “Ha fatto fallo di mano, poi se n’è accorto e s’è allontanato per i sensi di colpa”. Come no. E’ quello che facevamo anche noi, in bagno, a 14 anni.
59′ – La Francia è troppo statica, secondo i cronisti. Ed essere statici coi ritmi di questa partita significa praticamente avere i piedi murati dentro un blocco di cemento armato saldato ermeticamente da quattro porte tagliafuoco chiuse con lo scotch da pacchi.
62′ – Iniesta non perde un pallone dal ’76. E quella volta ha pure dovuto fare la denuncia ai Carabineros.
65′ – Dentro Nasri e Menez. Blanc ha deciso di tenersi i giocatori di calcio per gli ultimi 25 minuti. Sono quelle tattiche innovative, tipo andare a casa dei genitori di lei col pigiama, poi toglierselo a metà serata e mostrare, sotto, un blaizer.
67′ – La Francia ha sempre costruito le proprie fortune sui giocatori di colore. In questo momento ce ne sono in campo soltanto uno e mezzo. Ci voleva un allenatore che si chiama Blanc, per arrivare a questo punto.
70′ – Intanto è entrato Torres al posto di Fabregas, che non riesce a giocare una partita intera nemmeno per errore. La decisione di portarsi all’Europeo il “Nino” non era stata presa sul serio dagli addetti spagnoli, prima della competizione. Pare che quando Del Bosque ha dichiarato: “Porto Torres”, qualcuno gli abbia subito prenotato un volo per la Sardegna.
74′ – Le due squadre ora giocano soltanto in orizzontale. Anche i tifosi sugli spalti sono tutti in posizione orizzontale.
77′ – Ammonito Menez: era diffidato. Salterà Spagna-Portogallo.
78′ – I Bleus ormai sono al puro Vaudeville. Réveillère e Ribery si scontrano in mezzo al campo, con possesso di palla francese. Subito in campo gli psicologi per aiutare Réveillère ad affrontare gli incubi che da oggi lo perseguiteranno.
80′ – Dentro Giroud per M’Vila. E così resta solo Clichy, fra i “coloured” in campo. Avevamo detto “uno e mezzo”, prima, non perché Clichy è mulatto, ma perché non è possibile considerare M’Vila un intero giocatore di pallone.
82′ – Aspettavamo la grande giocata di D’Amico, che finalmente è arrivata. “Xavi è uno dei più grandi centrocampisti di tutti i tempi, quindi quando gioca sottotono non è all’altezza”. SUA MAESTA’ D’AMICO.
84′ – Cazorla dentro per Iniesta. Del Bosque sta facendo di tutto per azzerare il gap tecnico fra le due squadre, ma i suoi sforzi finora sono risultati vani.
85′ – Portogallo-Rep. Ceca era una bella partita e non lo sapevamo.
88′ – Secondo Cerqueti, la Germania può avere un solo rivale, sulla carta: la Spagna. Interviene in studio Bizzotto che urla, sbattendo la mano sul tavolo: “NEIN!!! NEIN!!! NEIN!!! NEIN!!! NEIN!!! NEIN!!! NEIN!!!”
90′ – Rigore per gli spagnoli dopo che l’infausto Réveillère si è abbattuto su Pedro in area. Intervento goffo come quello di un ippopotamo sulla scacchiera durante la finale Kasparov-Fisher.
E altrettanto utile.
92′ – La Spagna sul 2-0 nonostante abbia giocato un secondo tempo scandaloso. Forse è colpa del campo, che non è troppo secco ma nemmeno troppo umido. Con un’erba che non è molto viscida, ma neppure ruvida. Per questi ovvi motivi è già pronto un ricorso spagnolo all’UEFA.
94′ – E’ finito l’effetto dell’anestesia. La Spagna volerà a Donetsk per affrontare il derby dell’Iberia. La Francia è già volata a casa l’altroieri.