E’ l’ora più attesa. Quella di Grecia-Germania. Seguitela con lo sghimberlo e a fine gara promettiamo di rivelarvi se il gol di Socrate era realmente in fuorigioco come sosteneva Marx.
1′ – Inizia la partita dopo il consueto appuntamento con gli inni nazionali. Bellissimo quello tedesco, mentre non abbiamo sentito quello greco perché pare sia stato venduto per racimolare qualcosa.
3′ – Già tre occasioni per la Germania, fra cui un gol annullato. La Grecia ha ripreso da dove aveva lasciato con la Russia. Un’ammucchiata sulla linea di porta e Samaras nelle praterie a prendere botte. E’ la tattica vincente di Santos, seconda soltanto a quella di Supertele.
5′ – La Merkel, in tribuna accanto a colui che si è mangiato Platini, è volata qui stasera perché vuole fortemente la Grecia nell’Euro. Loew laconico: “Faremmo fatica a prendere gol dalla Grecia anche se corrompessi tutti i miei giocatori”.
6′ – Non c’è invece il premier Samaras, in ospedale per un distacco della retina. Molti greci non vedono di buon occhio questa squadra.
10′ – Errore di Schweinsteiger che libera il 2 contro 2 per la Grecia. Katsouranis e Salpingidis, vicinissimi, si muovono però con la velocità di due casse da morto. L’immagine dei due lenti a contatto fa incazzare il premier Samaras dall’ospedale.
16′ – Prima della partita Loew ha dichiarato con fermezza: “Sento che stasera Oezil esploderà”. E’ colpa dei turisti che gettano troppo cibo negli stagni.
19′ – I greci sono di una lentezza che spiega ampiamente le teorie di Zenone. Ma hanno il merito di rallentare esponenzialmente anche gli avversari. Ne viene sempre fuori una sorta di partita di beach soccer che, a suo modo, è godibile tatticamente.
21′ – Secondo Righetti la Grecia è ottima nelle partenze collettive. Un buon compromesso per uscire dall’Europa senza che nessuno si offenda potrebbe in effetti essere quella di spostarsi fisicamente in Asia.
23′ – La difesa greca intanto dà pericolosissimi segni di cedimento. Sull’azione di Reus i centrali ellenici si aprono come due cozze durante un porno ittico: Oezil da trenta centimetri spara su Sifakis. Esploderà. Loew sta già piazzando le cariche.
26′ – Per la seconda volta la Grecia cicca una rimessa laterale, errore che i tedeschi non commetterebbero mai. E’ una questione di esperienza: con tutta la birra che bevono, in Germania sono maestri nel rimettere.
29′ – Lahm ha una somiglianza inquietante con Gongolo, ma è molto più mobile.
31′ – E’ appena passata la mezzora e il risultato è ancora a forma di occhiali, anche se questo non farà piacere al premier Samaras. Si ha l’impressione che se la Germania segnasse finirebbe 10-0, ma finché questo non accadrà il match si manterrà in un insospettabile equilibrio.
35′ – Destro di Khedira e Sifakis ancora una volta si oppone alla Garella. Il portiere greco ha buoni riflessi, ma non trattiene niente. C’è in effetti un’inquietante pozza gialla fra il dischetto e la linea di porta.
38′ – Ogni qual volta i tedeschi entrano in area di rigore, il buon Bizzotto ha quel tipico fremito che ne rivela le preferenze. Fosse nato una cinquantina d’anni prima, sarebbe passato da rai uno a Reich Trei.
40′ – Germania in vantaggio con un destraccio di Lahm che piega le mani a Garellas. Ora la Grecia è chiamata a un recupero che non sembra molto plausibile nelle tabelle dei bookmaker. Se puntate 100 euro sul pareggio degli ellenici e ciò accade, lo spread cala immediatamente di dodici punti.
43′ – Klose vive in fuorigioco. Ha messo anche la targhetta del citofono sulla bandierina del guardalinee.
44′ – Prima della partita alcuni tifosi tedeschi avevano usato una dubbia citazione. “Spezzeremo le reni alla Grecia!”. Calmo Karagounis: “I tifosi stiano tranquilli: quelle ce le siamo già vendute da cinque anni almeno”.
46′ – Schuerrle dà l’illusione del gol con un tiro sull’esterno della rete. Somministrate del valium a Bizzotto, che ha subito improvvisato una macarena, però alzando solo il braccio destro.
48′ – Si chiude il primo tempo. I tedeschi erano favoriti e sono giustamente in vantaggio. Però non è tanto carino segnare ai greci con un giocatore il cui cognome sembra l’onopatopea di uno che mangia. E’ questione di sensibilità, perbacco…
Intervallo – Strano siparietto nella pausa, che ha visto le due squadre rinchiudersi nello stesso spogliatoio, dato che i giocatori greci hanno subaffittato il proprio. Intervistato in merito Hansi Flick, il fido secondo di Loew: “Nessun problema per noi tedeschi: siamo un popolo che crede nel mutuo rispetto fra le genti”. A questa frase tutti i giornalisti vanno in crisi di riso, tranne i greci che svengono dopo la parola mutuo. E già alla parola fido s’erano sentiti poco bene.
46′ – E’ iniziata la ripresa. Forza Grecia! Lo diciamo senza vergognarci: quantomeno salviamo la media con Bizzotto.
49′ – Dentro Theofanis Gekas, il cui nome in greco significa “Dio che appare”. Questo la dice lunga su quanto e come i greci credano nel pareggio.
52′ – Adesso la Grecia è chiamata a creare gioco, e ciò la manda nel panico più totale. Santos, con poca delicatezza, si alza dalla panchina e punzecchia Katsouranis: “Imposta!”. Alla parola imposta, dodicimila tifosi greci sugli spalti si coprono la testa col cappotto e tentano di svignarsela alla chetichella.
55′ – GOOOOOOOLLLL!!! Gesù Cristo Samaras trasforma i tombini in piedi e la mette dentro in contropiede! Tripudio greco mentre Bizzotto intona un inno funebre in un’antica lingua celtica.
59′ – “Svegliatevi!”, urlano all’unisono Loew e Flick dalla panchina tedesca. Per questo genere di situazioni servirebbe assumere anche un terzo allenatore che si chiami Flock.
61′ – L’urlo di Loew ha sortito i suoi effetti. Khedira sigla il 2-1 con una volée da applausi, nel cuore dell’ernia greca. Festeggiano solo alla rai. E quando Righetti fa notare che la Grecia è una squadra che non si arrende mai, Bizzotto risponde sbattendo la mano aperta sul tavolo: “Nein!!! Nein!!! Nein!!! Nein!!! Nein!!! Nein!!! Nein!!!”.
67′ – Klose fa tris e la Grecia affonda. Sokratis ingenuo a far fallo. Sifakis pirla a farfalle. Ora per credere nel pareggio non basterebbe lo spirito santo dopo una striscia di coca.
71′ – Bizzotto ostenta parzialità anche nelle piccole cose. “Fallo su Boateng, gioco fermo, cinque secondi di olocausto per noi”.
73′ – In realtà l’Europeo della Grecia è stato molto coerente. Gli ellenici segnano un gol a partita: anche se ricevessero sei rigori dopo averlo già segnato, li sbaglierebbero tutti per equità spartana. Tutto sta nel non farne fare più di uno agli avversari.
74′ – Dentro un cialtrone 36enne di nome Liberopoulos, che si presenta tentando di sfondare la rete da seicento metri. Arrestatelopoulos!
76′ – Germania che ora dilaga. Segna perfino Reus, con Sifakis che era andato a prendere la nonna all’uscita dalla sua quotidiana lezione di kung fu. Bizzotto questa sera si prenderà una sbronza colossale e cercherà di invadere la Polonia dopo aver montato un cannone sulla sua Volkswagen.
79′ – Ora per i tedeschi comincerà la gufata collettiva alla nazionale italiana. Si sa, infatti, che quando i tedeschi ci vedono arrivare in semifinale solo da lontano già si sente un odore penetrante.
82′ – Sifakis deve avere delle molle respingenti sui guantoni. Anche statisticamente è impossibile non riuscire a fermare un pallone in 80 minuti. Sarebbe un fenomeno a squash.
86′ – Sifakis è l’immagine vivente di ciò che un portiere non dovrebbe mai fare. E i giornali dicono che lo vuole il Toro. Ma dopo Eleftheropoulos e Tsorvas non c’è proprio nessuno che abbia capito che in Grecia i portieri nascono con la scritta “Made in China”?
88′ – Rigore per la Grecia. Solo per sbugiardare la nostra teoria sul gol a partita. 4-2.
91′ – Partita, questa, che ci ha regalato grandi emozioni: niente a che vedere con quello di ieri che più che un quarto di finale è sembrato un quarto di secolo.
93′ – Termina qui Germania-Grecia. Non c’è stata storia. E quando ci sono di mezzo i tedeschi, è sempre meglio che non ci sia la Storia, altrimenti sono danni seri.