“Grazie Milan, 10 anni intensi, sei la mia famiglia”

Nella sala coppe della sede di Via Turati è da poco terminata la conferenza stampa d’addio di Clarence Seedorf ai colori rossoneri. Dopo Inzaghi, Nesta, Gattuso e Zambrotta si chiude così un’altra storia d’amore stupenda tra il Diavolo e il “Professore” olandese.

Seedorf ha esordito a San Siro nel lontano 14 agosto 2002 in Milan-Slovan Liberec, preliminare di Champions League, con il traversone decisivo per il gol del definitivo 1-0 di Inzaghi. Nella sua prima stagione Seedorf ha vinto la Champions League, in finale a Manchester contro la Juventus, e Coppa Italia. E poi ancora Supercoppa Europea e Scudetto nel 2003-2004, Supercoppa Italiana nel 2004-2005, Champions League nel 2006-2007, Supercoppa Europea e Mondiale per Club nel 2007-2008, Scudetto nel 2010-2011 e Supercoppa Italiana nel 2011-2012. Prima di riportarvi, grazie al portale www.milannews.it, le dichiarazioni ufficiali del calciatore olandese, ricordiamo solo che Seedorf con il Milan ha disputato 432 partite ufficiali siglando 62 gol.

ADDIO MILAN – “Ringrazio tutti coloro che sono qui oggi. Questa mattina voglio parlare solo di questi 10 anni al Milan, per il futuro ci penseremo da domani. Posso dire che sto ricevendo tantissime proposte, dovrò valutare tanti aspetti, come la famiglia, e poi deciderò. Non mi sono mai posti il problema dei soldi nella mia carriera. Ho passato 10 anni intensi al Milan, tanti anni sono passati veloci perchè sono state stagioni positive. Ringrazio il Presidente, Galliani, tutti coloro che lavorano a Milanello, i tifosi che spero di salutare nel modo che meritano e tutti i giornalisti italiani con cui sono entrato in contatto nei 13 anni che ho giocato in Italia. Metà della mia carriera l’ho passata al Milan, con tanti compagni di squadra con cui ho condiviso tanti bei momenti. Fino a qualche giorno non avevo ancora deciso niente, la scelta di lasciare il Milan è stata fatta poco tempo fa. Mi dispiace molto lasciare il Milan perchè è stata una vera famiglia. Continuerò la mia carriera da calciatore in qualche altra squadra, mi prenderò tutto il tempo necessario per fare la scelta migliore per me“.

FUTURO ANCORA APERTO – “Continuerò a giocare. Ho tante proposte anche se ho 36 anni, ma questo momento voglio dedicarlo solo al Milan. Che Milan lascio? Lascio una squadra che vuole restare competitiva. E’ necessario ricreare una squadra come lo eravamo qualche anno fa. Il DNA del Milan sarà importante per restare al vertice inItalia e in Europa. La società ha l’esperienza per affrontare così tanti addii importanti. Il nuovo Seedorf? Non voglio fare paragoni, ci sono tanti talenti, ma per ottenere quello che hanno vinto gente come Maldini e Costacurta ci vogliono tanti sacrifici. Oggi, rispetto al passato, da questo punto di vista, le cose sono un pò cambiate. Mi auguro di vedere, oltre al talento, anche che i giovani abbiano il carattere per arrivare e rimanere al top“.

RICORDI – “Voglio provare a fare una nuova esperienza, è arrivato il momento di cambiare. Porterò con me tutti quelli che ho incontrato a Milanello, che è stata la mia casa per tutti questi anni. E porterò nel cuore lo stadio di San Siro nella partita contro il Manchester. Quella è stata la stagione più difficile per me nel Milan. Quella sera c’era uno stadio che dava una carica pazzesca“.

Parole toccanti anche per l’amministratore delegato dei rossoneri, Adriano Galliani: “In tutti questi anni, quando il Milan ha giocato bene, Clarence Seedorf era sempre in campo. E’ un giocatore super, sia come mezz’ala che come trequartista. Nella Champions del 2006/2007, una delle partite fondamentali è stata quella a Monaco di Baviera, dove Clarence segnò un gol. Ha esordito con il Milan contro lo Slovan Liberec, che è stata la partita fondamentale per quella stagione perchè senza la Champions non sarebbe arrivato neanche Nesta. Il grande Milan degli ultimi anni è iniziato con l’arrivo di Seedorf a Milanello nell’estate del 2002. Sono stati 10 anni meravigliosi. Io penso che Clarence nel futuro potrà fare molto bene ancora perchè ha grandi qualità e ha le caratteristiche sia per fare l’allenatore che il dirigente“.

Fonte: milannews.it