Euro2012 – Italia, De Rossi: “Balotelli deve crescere da solo”
Il centrocampista (e all’occorrenza difensore) dell’Italia, Daniele De Rossi, parla in conferenza stampa dei principali temi che coinvolgono gli azzurri impegnati ad allenarsi per giocare i quarti di finale degli Europei contro l’Inghilterra.
Ancora quattro giorni mancano prima della sfida dell’Italia contro gli inglesi di Roy Hodgson. Le ultime ore per attuare cambi e revisioni nell’assetto tattico della squadra allenata da Cesare Prandelli. De Rossi, che in questo avvio di Europeo è stato spostato tra il reparto difensivo e quello di centrocampo, dichiara che ancora non è sicuro della posizione che ricoprirà in campo il 24 Giugno contro l’Inguiletrra: “Come sempre sarà il Mister a decidere – afferma il giocatore romano – Io sinceramente ancora non so davvero dove sarò collocato in campo. Incompatibilità con Pirlo? Non esiste, questo discorso esce fuori sempre quando le cose non vanno, ma non è così. Andrea è il centrocampista più forte degli ultimi dieci anni e riesce sempre ad essere decisivo, in Nazionale così come nei club in cui gioca. Se io vengo spostato di reparto è per dare spazio ad un campione come lui“.
Un pensiero doveroso, poi, va alla prossima avversaria degli azzurri: “Questa Inghilterra ha l’impronta italiana, anche perchè Hodgson ha maturato una certa esperienza del nostro calcio. Gerrard è un giocatore pericoloso, ma non è solo lui quello da tenere sott’occhio. Capello? Gli inglesi con lui in panchina avevano un valore aggiunto, senza mancare di rispetto ad Hodgson“.
Infine, De Ross dice la sua sul tema Balotelli, che fa sempre parlare di sè: “Balotelli si isola dal gruppo? Non mi sembra sia così in disparte. Può capitare, come succede a chi deve stare in panchina e rimane un po’ ai margini della squadra. Io comunque lo vedo tranquillo. Prendermi cura di lui? Io personalmente devo lavorare per vincere un Europeo. Per gestire i giocatori c’è già l’allenatore. Se fossi in lui preferirei essere trattato come tutti e non che si abbiano occhi di riguardo nei miei cnfronti. Al Mondiale 2006 io avevo l’età di Mario, ma nessuno si è preso cura di me, neanche dopo l’episodio della gomitata (al giocatore degli Stati Uniti McBride, ndr). Queste sono esperienze che ti formano il carattere“.