Clausura 2012: Tigre e Arsenal per il titolo, San Lorenzo vicino all’inferno

Pazzo campionato Argentino, quante emozioni che ci regali! Finale al cardiopalma sia in testa che in coda. La fine (probabilmente) della dinastia “azul y oro”, il trionfo dell’Arsenal de Sarandi, la tenacia del Tigre, la paura del San Lorenzo e in generale l’incertezza assoluta che regna in questo finale, rendono gli ultimi 90 minuti carichi di pathos e attenzioni. Alla “Bombonera” è andato in scena il delitto perfetto: un Arsenal strepitoso ha praticamente demolito il Boca Juniors, apparso scarico fisicamente e provato mentalmente.Neanche due minuti di gioco e la squadra di Alfaro è in vantaggio con Zelaya, che di testa sfrutta l’assist perfetto di Carbonero e fredda un incerto Orion. Una doccia fredda per tutto il pubblico di casa, Maradona incluso. La gestione successiva della gara per i rossoblù è stata tranquilla. La diga difensiva preparata da Alfaro non è mai stata scalfita dal Boca nel primo tempo, fatta eccezione per un sinistro di Blandi da dentro l’area piccola, ben respinto da Campestrini. Prima dell’intervallo il goal di Luciano Leguizamon ha contribuito ad affossare definitivamente gli “xeneizes”. Nella ripresa c’è spazio per l’inizio rabbioso degli uomini di Falcioni, culminato con un paio di guizzi dalla distanza di Riquelme, prima della terza marcatura degli ospiti, realizzata dal solito Leguizamon, dopo un clamoroso errore del “Flaco” Schiavi. 3-0 e tutti a casa. Del tutto inutile e sciocca l’espulsione nel finale di Franco Sosa. Arsenal in testa con 35 punti insieme al Tigre, Boca terzo a 33. Per Riquelme e compagni, ormai restano due gli obiettivi stagionali: la Copa Argentina e, soprattutto la Copa Libertadores. Almeno di suicidi di massa nell’ultima giornata, il Boca abdica la scettro di campione d’Argentina, dopo un anno di dominio.

Vince l’altro big match della giornata il Tigre, corsaro al “Josè Amalfitani” contro il Velez. Basta un goal di Luna a 10 minuti dalla fine per piegare un “Fortin” deludente, lento nella manovra e tratti irritante. Ora lo scenario per gli uomini del “Vasco” Arruabarrena è duplice: con un successo potrebbero vincere il titolo, ma il rischio degli spareggi resta ancora tutt’altro che una follia. Emozioni, numeri e  calcoli intricatissimi  che solo il calcio argentino può regalarci. Il San Lorenzo è a un passo della Segunda. Potrebbe non bastare al “Ciclon” vincere l’ultima partita interna contro il San Martin de San Juan. Dopo lo 0-0 di Avellaneda contro l’Independiente( ridotto tra l’altro in 10 per quasi un  tempo dall’espulsione di Velazquez)  Caruso Lombardi è subito partito all’attacco dei prossimi avversari :” Al San Martin in questo Clasura  hanno regalato già 10 punti, ecco il vero scandalo qual è. Proveremo a vincere per noi e per la nostra gente anche se non sarà facile.” Parole cariche di veleno, che non fanno altro che incendiare la sfida delicatissima di domenica prossima. Al San Martin un pareggio potrebbe evitare il calderone degli spareggi. Il San Lorenzo deve vincere e sperare in una non vittoria del Banfield  in casa contro il Colon o dell’Altetico Rafaela a Mendoza contro il Godoy Cruz. Riepiloghiamo tutti i promedios squadra per squadra : Olimpo già retrocesso con 1. 013, San Lorenzo 19 ° con 1.239, Banfield 18° con 1.257, Atletico Rafaela 17 ° con 1.270, Tigre 16 ° con 1.274 e San Martin de San Juan 15 ° con 1.297. Tutte in lotta per evitare la retrocessione diretta e gli spareggi.  Ne vedremo delle belle.Speriamo solo sul rettangolo di gara. La vittoria della “Crema” contro il Racing di Zubeldia rianima i tifosi biancocelesti. Le reti di Gonzalez, Castro e la doppietta di Carignano stendono l’Academia , sempre alla ricerca di una propria identità. Successo della speranza per i padroni di casa. Ma potrebbe non bastare.

Dietro le squadre di vertice crollano il Newell’s  a San Juan e l‘All Boys in casa dell’Independiente. Perde l’ultimo treno per il titolo la squadra del “Tata” Martino,  subito sotto dopo mezz’ora per 2-0, con le reti di Caprari e Garcia ; per la “Lepra” solo il goal di Perez. Resta comunque ottimo il torneo della squadra di Rosario, soprattutto alla luce delle ultime disastrose campagne.

Partita assurda al “Libertadores de America”. Non per i gol, le giocate spettacolari, i colpi dei fuoriclasse. Ma per gli espulsi!  In 95 minuti ben   6 calciatori sono stati mandati sotto la doccia in anticipo. Se non è record, poco ci manca. Espulsi nelle fila dell’Albo (Ferrari, Dominguez, Coronel e Matos)e  in quelle del “Diablo” Basualdo e l’autore del gol, Morales. Alla fine il direttore di gara Saul Laverni è uscito scortato dalla polizia. Anche questo, purtroppo, è calcio argentino.

Da segnalare anche l’ininfluente pareggio a reti inviolate tra Lanus e  Union de Santa  Fè, il successo del già salvo Belgrano per 3-1 sul disastrato Banfield, ora si, con più di un piede negli spareggi, o forse peggio, visto il pessimo Clausura. Chiudiamo con l’Estudiantes. Batte 1-0 il già retrocesso Olimpo de Bahia Blanca (gol di Mercado) e saluta al “Ciudad de la Plata” l’idolo Juan Sebastian Veron, all’ultima partita interna con la  maglia biancorossa. Grande commozione sugli spalti. Alla fine Veron ha annunciato chiaramente che non lascerà il club, e forse ricoprirà qualche carica dirigenziale. I grandi amori non finiscono mai. Le grandi emozioni del calcio argentino nemmeno. Domenica 24 giugno alle 22 (ore italiane) ci sarà l’ultimo tango.