ESCLUSIVA MP – Sottili: “L’Empoli? Magari!”

Stefano Sottili è uno dei candidati per la panchina dell’Empoli. Artefice di un ottimo campionato a Carrara, il tecnico toscano conferma l’interessamento degli azzurri nei suoi confronti e si dichiara entusiasta della prospettiva. In Prima Divisione ha lavorato benissimo, andando oltre le previsioni estive e valorizzando numerosi giovani. Un profilo ideale insomma, un profilo che sembra fatto apposta per l’Empoli…

Salve Mister, cosa ci dice della possibilità empolese?

E che devo dire? Magari! (ride n.d.r.). Sarebbe un’occasione da cogliere al volo, la più importante della mia carriera. Direttamente non mi ha contattato nessuno, però so per certo che i dirigenti azzurri hanno chiesto informazioni sul mio conto. Mi aveva cercato il Grosseto in precedenza, facevo parte di una lista di cinque candidati e fino all’ultimo il mio nome è stato in corsa: adesso si apre timidamente questa prospettiva Empoli e spero con tutto il cuore che possa diventare realtà.

Anche Renato Buso stuzzica la dirigenza dell’Empoli: è una nuova rivalutazione per il livello tecnico della Lega Pro?

E’ un attestato per il valore tecnico dei campionati inferiori: la Lega Pro, spesso, ha prodotto allenatori davvero in gamba. La gavetta nel calcio è fondamentale, chi esce consolidato da queste categorie poi fa bene dappertutto. Abituarsi a convivere con le difficoltà è una dote importantissima. Poi, diciamoci la verità, chi viene dalla Lega Pro ha meno pretese sotto il profilo dell’ingaggio e, di questi tempi, la cosa non guasta mai (ride n.d.r.).

E con la Carrarese?

C’è incertezza dal punto di vista societario, ancora non ho ricevuto nessuna comunicazione e non conosco eventuali programmi o strategie. La realtà è che Sottili, al momento, ha ottime chanche di restare disoccupato.

Chiude l’ipotesi di una permanenza nel suo attuale club?

Assolutamente no, sono aperto al dialogo e non precludo nulla. E’ chiaro che mi stia guardando intorno, perché per ora non ho nessuna certezza e perché ogni tecnico culla l’ambizione di lavorare nelle categorie maggiori. Ma restare a Carrara, eventualmente, non sarebbe certo un peso per me.

Perché la Carrarese ha avuto quel calo vistoso a fine stagione?

Abbiamo fatto 25 punti nel girone di andata e 20 nel ritorno. Ciò significa che un calo c’è stato ed i fattori sono molteplici: l’allontanamento di Nelso Ricci, tanto per cominciare, ha inciso tantissimo. Si è persa una figura di grande importanza all’interno della società, senza di lui non abbiamo più potuto allenarci nel centro sportivo. Poi è arrivato un periodo abbastanza sfortunato, in cui giocavamo bene e non raccoglievamo punti per delle distrazioni arbitrali. Ma, nel complesso, il bilancio è più che positivo: ci hanno chiesto la salvezza e noi abbiamo invece lottato per i playoff fino a poche giornate dal termine, con una rosa zeppa di giovani. E’ stato il miglior risultato della Carrarese negli ultimi 15 anni.

Magari l’Empoli la cerca proprio per questa capacità di lavorare con i giovani…

E’ probabile, perché anche lì ci sono stati degli avvicendamenti in società e l’intenzione è quella di svecchiare. L’Empoli ha sempre avuto nel suo dna una certa predisposizione al lancio dei giovani, quindi non mi stupirei se l’idea base fosse questa. Ripeto: si tratta di un lavoro che andrei a svolgere con entusiasmo.

Buffon, direttamente coinvolto nel mondo Carrarese, ha passato un periodo non facile. Lei lo conosce abbastanza: cosa ne pensa?

Lo conosco via telefono, abbiamo fatto un paio di chiacchierate nel corso della stagione e qualche volta ci siamo visti di persona. Intorno a un personaggio del genere, ovviamente, c’è sempre grande attenzione: tutto ciò che dice viene amplificato, la ricerca della polemica è costante. Io posso affermare di conoscere una persona bellissima, innamorato della città di Carrara e della sua gente. Buffon non si nasconde mai, si impegna direttamente per lo sviluppo del suo territorio e non pretende nulla in cambio. Sono cose che si commentano da sole.