Un paese che s’ aggrappa al calcio e che attraverso di esso prova a ritrovare il perduto orgoglio. La Grecia, ieri al voto per cercare una soluzione ai problemi economici che stanno affliggendo la nazione intera, prova a sorridere dopo il vero miracolo sportivo che ha proiettato la squadra campione d’Europa del 2004 ai quarti di finale di EURO 2012.
Ora la Germania. Un avversario che per qualità tecnico-tattiche mette i brividi. Una squadra superiore, forse a tutti, forse dietro alla sola Spagna campione di tutto. Ma in Grecia ci credono, o meglio, vogliono crederci. Perché quella partita non sarà solo una sfida di calcio, di sport, che lo si voglia o meno. Perché dalle parti del Partenone son convinti che i problemi della propria terra siano dovuti principalmente alla politica di austerità attuata proprio dalla Germania della cancelliera Merkel, il nemico giurato, il responsabile, l’avversario da sconfiggere. E se in campo economico, ora come ora, poco si può fare, rimane il campo, almeno per togliersi qualche grosso sasso dalla scarpa e per prendersi le proprie rivincite.
Dalle terre elleniche si alza un solo grido, espresso anche dai giornali locali: “Dateci la Merkel, ora“. Si vuole provare l’impresa, per la Nazione, per l’unità di tutto un popolo in ginocchio ma che non smette di sperare, anche attraverso il calcio. Sotto con la Germania, allora. Quando il calcio diventa orgoglio nazionale. Possa sempre esser così.