Home » Italia, getta “the ball in the sac”! E c’è chi pensa al ‘controbiscotto’

Italia, getta “the ball in the sac”! E c’è chi pensa al ‘controbiscotto’

Vigilia di concentrazione in casa azzurra. Domani, il dentro o fuori con l’Irlanda, il match che, vinto, ci potrebbe consentire di accedere alla fase finale di Euro2012. Potrebbe, già, e il perché è risaputo: non dipenderà, infatti, soltanto da noi la nostra sorte, ma anche da ciò che accadrà nell’altro, contemporaneo, match, quello tra una Spagna orgogliosa e una Croazia sbarazzina.

Riassunto in cinque righe il quadro della situazione, e lasciando a più tardi le considerazioni, i commenti e le opinioni etiche riguardo alla delicata situazione italiana, è opportuno avanzare un’analisi tattica, per capire dove e come Prandelli cambierà rispetto a prima, per affrontare l’undici di Trapattoni. Il ct azzurro ha dichiarato che alcune variazioni, rispetto alle prime due uscite, ci saranno, e una è pressoché scontata: dentro Di Natale, finalmente, e fuori Balotelli (non, o non solo, per demerito, ma per infortunio); con Totò in campo, gli azzurri avranno più profondità, e assolutamente più incisività. L’attaccante dell’Udinese è un bomber nato, ha il gol nel sangue, lo ha dimostrato negli ultimi tre campionato e lo ha dimostrato all’esordio con la Spagna, quando gli sono bastati più o meno venti minuti per gettare “the ball in the sac”. Obiettivo, questo, assolutamente da inseguire e agguantare, con Di Natale che avrà, in tal senso, un ruolo a dir poco fondamentale, decisivo. Dovrà, insomma, saper indossare le vesti del salvatore della Patria e spingere quel benedetto pallone in fondo al sacco, interrompendo dunque la carestia di gol che affligge il Belpaese calcistico.

Accanto al Totò bianconero, l’altro Totò, quello rossonero: Cassano in campo, e pure questo è scontato. Nessuna promozione per Giovinco, salvo illuminazioni dell’ultimo minuto. A centrocampo, invece, si profila una importante novità: con il recupero di Barzagli, non è escluso che De Rossi torni nel suo ruolo originario, quello di centrale di centrocampo. In questa posizione, il giallorosso conferirebbe qualità e quantità alla mediana azzurra, e soprattutto incisività: non scopriamo affatto adesso che è un eccellente tiratore. La sensazione, però, è che la solita paura di sbagliare, di esagerare, di stravolgere, avvolga l’animo di Prandelli, con il risultato quindi che tutto rimanga com’è: De Rossi in difesa, Chiellini e Barzagli ai lati, Bonucci out. Soluzione che, sinceramente, spero non si avveri, perché certo, De Rossi in retroguardia è stato impeccabile, ma non è quello il suo ruolo, e i difensori, adesso, li abbiamo tutti a disposizione. Abbiamo bisogno di Daniele a centrocampo, con Marchisio e Pirlo a completare il reparto, sorretto dai promossi Maggio e Giaccherini sugli esterni. C’è l’ipotesi Diamanti, è vero, da prendere anche in considerazione (in luogo di Thiago Motta, nel caso De Rossi fosse ancora schierato centrale di difesa), e non sarebbe, questa, una cattiva idea date le qualità del ragazzo.

Solo ipotesi, comunque, queste, perché alla fine deciderà il ct, com’è ovvio che sia. A ogni modo, la speranza è una, e qui parafraso il monumentale Gaetano Allegra, che a conclusione dell’esilarante Sghimberlo di ieri sera ha auspicato che la voglia, il carattere e il cuore dei nostri ragazzi siano pari a quelli che hanno consentito alla Grecia di battere la Russia e centrare la qualificazione. Perché nel calcio tutto è possibile se hai determinazione, e non c’è biscotto che tenga. Contro l’Irlanda, l’Italia dovrà essere frizzante e quadrata, cinica e, stavolta, vincente, a prescindere da ciò che accadrà tra furie rosse e loro avversari. Le quali, dal canto loro, hanno giurato e spergiurato che non si metteranno assolutamente d’accordo per agguantare il beffardo 2-2, anzi, addirittura, secondo una mia grottesca sensazione, sotto sotto, “aumma aumma”, un po’ pensano perfino che un piccolo controbiscottino, tra italiani solidali e calorosi, possa uscirne misteriosamente fuori. A noi, e a tutti, dimostrare che non è così. A noi, soprattutto, dimostrare la nostra trasparenza, manifestare all’Europa la nostra qualità, e urlarle in faccia una correttezza che dobbiamo dimostrare sempre e comunque di avere, dato che ora come ora tale onestà appare a tutti quanti palesemente di cartone.