La prima volta non si scorda mai

La prima volta non si scorda mai, la prima volta ha un sapore inconfondibile che non proverai più. 88 anni di storia sono finalmente bastati per consentire alla Virtus Lanciano di vivere l’emozione della serie B. Un travaglio di ripescaggi continui, interrotto solo quando Franco Maio, nel 2008, decise di assumere le redini della società abruzzese.

I suoi figli saliranno subito al potere: Valentina presidentessa, Guglielmo amministratore delegato. Una perfetta simbiosi familiari, a cui i risultati però non daranno subito ragione. Il primo anno si chiude con una tribolata salvezza, conquistata ai danni della Juve Stabia dopo le forche caudine dei playout. Seguiranno due stagioni di grandi investimenti e altrettante delusioni: un campionato anonimo nel 2010 ed un mancato accesso agli spareggi promozione nel 2011, nonostante delle rose importanti per la categoria.

Si cambia pagina, le casse necessitano di respiro e quindi la valorizzazione dei giovani diventa l’obiettivo principe. Arrivano talenti purissimi come Cosimo Chiricò, senza dubbio tra i migliori giocatori del girone B di Prima Divisione, Vincenzo Sarno, ex bambino prodigio dai sogni infranti ma dal mancino ancora caldo, e Salvatore Margarita. A fare da chioccia restano Gaetano Vastola, il capitano Roberto D’Aversa, Ilyas Zeytulaev e Manuel Turchi. Quest’ultimo, udite udite, marito di Valentina Maio.

Sulla panchina siede Carmine Gautieri, discepolo di Zeman durante la carriera agonistica e particolarmente adatto per un calcio fresco, sbarazzino e coraggioso.

Il Lanciano non si fermerà più: andando oltre ogni più rosea previsione, i rossoneri occupano con costanza i quartieri alti della classifica e si presentano ai playoff come pericolosa outsider. La finale a Trapani è un’onda impazzita di incontrollabile gioia: in dieci uomini per l’intera gara, sotto di un gol e contro un avversario che poteva permettersi anche il lusso di pareggiare, le schegge furiose di Gautieri ribaltano il destino con tre squilli e portano la famiglia Maio in paradiso. Un evento storico per la città, un trionfo per il calcio abruzzese di matrice spettacolare. Zeman a Pescara, uno dei suoi tanti figliocci a Lanciano. La fantasia al potere, la voglia di vivere sopra gli infidi calcoli.

Il prossimo passo prevede l’ammodernamento dello stadio Guido Biondi, ancora non in linea con gli standard di sicurezza e dotato di soli 5.000 posti. Gautieri deve sciogliere i dubbi circa la sua permanenza: il tecnico ha molte richieste, le più pressanti giungono da Empoli. Se resterà a Lanciano, città di 36mila abitanti in provincia di Chieti, potrà ancora visitare la Basilica della Madonna del Ponte o passeggiare nei pressi della Porta San Biagio. Nella cittadina abbondano le chiese, figlie dell’antica dominazione romana. Camminando lungo Via dei Frentani, nel cuore del centro storico, è possibile ammirare le botteghe medioevali. A Lanciano si respira storia in ogni angolo, il luogo abruzzese è tra i primi d’Italia per patrimonio artistico e culturale in rapporto a grandezza del territorio e popolazione. Il mezzogiorno è segnalato quotidianamente da un colpo di cannone a salve dalla torre campanaria su cui si trova la Squilla.

Una trasferta assolutamente da fare per i tifosi del torneo cadetto, i quali potranno mischiare il fascino della novità con quello della storia. In più, dall’anno prossimo, Lanciano sarà rivestita di un dilagante entusiasmo popolare: le anime del territorio accompagneranno i rossoneri in questa magica avventura.

E’ il fascino del calcio, è il fascino della serie, è il fascino della prima volta.