Euro2012, il personaggio: Mario Mandžukić
Un personaggio al giorno, dentro o fuori dal campo di gioco, fino al 2 luglio: MondoPallone, durante tutti gli Europei, vi regalerà quotidianamente la biografia compressa di giocatori e non solo. Oggi è il turno di Mario Mandžukić, attaccante della Croazia.
Se soltanto avesse un cognome un po’ più normale, Mario Mandžukić sarebbe ben più famoso di quanto non lo fosse prima di ieri, e magari giocherebbe in una squadra di prima fascia (nei mesi scorsi si era parlato di Tottenham e Liverpool). Invece gioca nel Wolfsburg, ed è arrivato a questi Europei dopo una primavera strana: quattro gol in quattro partite consecutive tra marzo e aprile, poi più niente fino a fine campionato, chiuso quindi con 12 segnature.
Meglio di un anno fa, quando però attraversò una primavera magica: tra il 3 aprile e il 15 maggio 2011 ha messo a segno sette gol in sei partite (a secco solo col Werder Brema, a segno contro Eintracht Francoforte, Sankt Pauli e Kaiserslautern, più una doppietta al Colonia e una, quella decisiva per la salvezza della sua squadra, in casa dell’Hoffenheim). Un exploit interessante, che probabilmente lo diventerà ancor più quando (adesso) vi dirò che in tutta la stagione di gol ne ha messi a segno solo otto: la marcatura mancante è nella sconfitta col Norimberga, il 12 marzo (questo significa che per sei mesi aveva fatto virgola, letargo, chiamatela come volete). Anoressico per sei mesi, bulimico per due, il risultato è quello che conta: salvezza ottenuta, pace e bene.
Probabilmente questi dati la dicono lunga su un talento discontinuo: ma in Nazionale trova il suo ambiente migliore (la media-gol non è irresistibile ma neanche trascurabile: 5 gol in 28 presenze, di cui però solo 15 dal primo minuto. Sarebbe l’ideale per testare davvero De Rossi in difesa (è un centravanti vero, in attacco può ricoprire un po’ tutti i ruoli: prima o seconda punta, si disimpegna bene anche all’ala destra), più che un Fàbregas che punta non è. Il nostro Elia Modugno in redazione ci scherza su, dicendo che «Mandžukić frega il cibo in ritiro a Rakitić», e in effetti, a guardare la (quasi) doppietta messa a segno, non si direbbe che è uno che deve mangiarne di panini prima di sedersi al tavolo che conta: ha il tempo giusto e sa come posizionarsi, l’istinto del killer ed è sufficientemente fortunato.
Per quanto ne sappiamo, ancora non ha rinnovato il contratto col Wolfsburg: a maggio sembrava che fosse quasi fatta, poi però la conferma non è ancora arrivata. Dopo ieri, come minimo potrà chiedere un aumento degli emolumenti e dei premi, perché le richieste non gli mancheranno.