Danzica, un luogo che ha raccontato molto ai nostri libri di storia. Dietro questa città del mar Baltico c’è un passato celebre; una posizione geografica e un porto che l’hanno trasformata in territorio di forti contrasti economici. Da qui nel settembre del 1939 ebbe inizio la pagina più nera del secolo passato; una feroce guerra mondiale che, a giudicare dagli ultimi tristi episodi di razzismo, ha insegnato poco alle successive generazioni. Sempre da Danzica nacque il movimento Solidarnosc, origine di quel vento di cambiamento che nel lontano 1989 vide frantumarsi il blocco comunista dell’Europa Orientale.
Dinanzi a un patrimonio storico di cotanto valore avverrà il debutto della nostra nazionale. Il calcio ctorna utile in questo periodo di crici come strumento per allontanare i pensieri dai continui problemi che ci circondano. C’è ancora qualche ora a disposizione per per dare spazio a eventuali ipotesi tattiche su come affrontare al meglio le furie rosse spagnole. L’utilizzo della difesa a tre è l’argomento che tiene maggiormente banco nelle varie discussioni da bar dello sport. Difendere o affrontare l’avversario, è questo il quesito al quale Prandelli dovrà dare una risposta entro le 18 di domani. Peggior avvio di certo non poteva esserci; ci tocca sfidare i campioni del Mondo e d’Europa e quella che da molti è considerata la nazionale più forte dell’attuale panorama calcistico. La tradizione azzurra negli Europei non c’è stata favorevole; paghiamo con gli interessi la fortuna che ci venne in soccorso nel ’68 sotto forma di monetina. La differenza reti con il Belgio nel torneo casalingo, il golden gol di Trezeguet e il biscotto scandinavo, eventi che ricordiamo con amarezza e rabbia.
Eppure nonostante tutto c’è la voglia di guardare con ottimismo a questa nuova avventura. Partire contro i favoriti per certi versi può essere un vantaggio. Trovarsi nello stesso girone degli spagnoli ci permette di evitarli nei quarti e in semifinale, inoltre un’eventuale sconfitta nel match d’esordio può aiutarci a correggere per tempo gli errori in vista delle sfide con Irlanda e Croazia, due gare da vincere assolutamente. Ci sono poi coloro che ricorrono alla scaramanzia e guardano di buon auspicio al recente scandalo scommesse, ripercorrendo la vigilia del trionfale mondiale tedesco. Le vittorie di Danimarca e Grecia dimostrano che la manifestazione continentale non sempre da ragione ai pronostici e anche una piccola distrazione può essere fatale alle big. In questo contesto bisogna mantenere alta la fiducia nel gruppo ed evitare di porre sulla graticola Prandelli ancora prima del calcio d’inizio. Il countdown sta per terminare, la birra e le patatine sono pronte e domenica tutti uniti potremmo gridare finalmente “Forza azzurri!”.