AUDIO – Gli inni di Euro2012: Šče ne vmerla Ukrajina

Cantati, fischiati, ascoltati con una mano sul cuore, bistrattati, vissuti in un lungo abbraccio, sconosciuti. Sono loro, gli inni nazionali, per alcuni testi sacri, per altri semplice litania, per altri ancora motivo di disappunto. Parole e musica che spesso, però, accomunano un intero popolo e danno la carica per lottare uniti per i colori che si indossano, anche se si tratta di una semplice partita di calcio. A pochi giorni da Euro2012, conosciamo meglio la storia e ascoltiamo gli inni che a breve diventeranno il pane quotidiano di milioni di tifosi sparsi per l’Europa.

Šče ne vmerla Ukrajiny fu eletto inno nazionale ucraino per la prima volta nel 1917, ma dopo l’annessione all’Unione Sovietica del paese fu bandito dal regime. Tornerà a suonare per la prima volta in territorio ucraino solo nel dicembre del 1991, dopo la dissoluzione dell’URSS, mentre ci vorranno altri 5 anni prima di essere eletto costituzionalmente inno ufficiale della nuova repubblica d’Ucraina, con piccole modifiche apportate nel corso del tempo. La musica di questa canzone nazionale è stata composta dal sacerdote greco-cattolico Mykhaylo Verbytsky, mentre il testo è dell’etnografo Pavlo Čubynskyj.

“Šče ne vmerla Ukrajiny”

Ecco il testo e la traduzione in italiano dell’inno nazionale ucraino

Šče ne vmerla Ukrajiny i slava, i volja,
Šče nam, brattja molodii, usmikhnet’sja dolja.
Zhynut’ naši vorižen’ky, jak rosa na sonci,
Zapanujem i my, brattja, u svojij storonci.
Dušu i tilo my položym za našu svobodu
I pokažem, ščo my, brattja, kozac’koho rodu.
<p>Non è ancora morta la gloria dell’ Ucraina, né la sua libertà,
a noi, giovani fratelli, il destino sorriderà ancora.
I nostri nemici scompariranno, come rugiada al sole,
e anche noi, fratelli, regneremo nel nostro Paese libero.
Daremo anima e corpo per la nostra libertà,
e mostreremo che noi, fratelli, siamo di stirpe Cosacca.

Published by
Michele Pannozzo