Non farà più “calcio champagne” ma Gigi Maifredi resta un palato fine del nostro sport. Discutere con l’attuale direttore tecnico del Brescia è sempre un piacere, specialmente quando nella chiacchierata trovano spazio talenti come El Kaddouri, Leali e Jonathas.Maifredi si sofferma in particolare sul marocchino, accostato ad Hamsik ma definito “più offensivo”: lui e Jonathas, altra rivelazione del campionato cadetto, saluteranno Brescia per approdare nel grande calcio. Leali lo ha già fatto, l’affare con la Juventus è praticamente concluso.
Signor Maifredi, Calori sarà ancora sulla vostra panchina?
Non è una decisione di mia competenza, spetterà al presidente valutare la questione. Posso dirvi che ci sarà un incontro durante la prossima settimana in cui si definirà tutto: Calori dovrebbe restare, non vedo motivi per un epilogo differente.
Siete soddisfatti del suo lavoro?
Siamo molto soddisfatti, perché ha raggiunto senza complicazioni gli obiettivi che ci eravamo prefissi. Ha contribuito alla valorizzazione dei nostri giovani ed ha messo in mostra un bel gioco.
Ad un certo punto della stagione, i playoff sembravano più che raggiungibili. C’è un piccolo rimpianto?
Sotto questo aspetto sì, c’è stato un momento in cui le cose andavano alla grande ed abbiamo creduto nei playoff. Ma alla resa dei conti il bilancio è positivo: quando si centrano gli obiettivi estivi, non c’è rimpianto che tenga.
Chi la spunterà adesso negli spareggi per la promozione?
I playoff sono un terno al lotto, pronosticarne l’esito è sempre difficile. Dopo aver visto le gare di andata potremmo dire Sampdoria e Varese, però nel calcio non si sa mai e quindi non mi sbilancio.
Lei stravede per El Kaddouri: sembra che anche il Napoli la pensi allo stesso modo…
El Kaddouri è seguito da tante squadre, non solo dal Napoli. E’ un calciatore che ha tutto per sfondare: logicamente i grandi club se ne sono accorti e adesso gli fanno la corte. Valuteremo con calma le varie offerte e sceglieremo una soluzione che vada bene sia a noi che al ragazzo.
Ricorda Hamsik per il modo di giocare, concorda?
Ha molti punti in comune con lo slovacco, sono due calciatori bravi tecnicamente e sotto porta possiedono entrambi la giusta freddezza. I tempi di inserimento rappresentano una delle peculiarità migliori di El Kaddouri, mentre Hamsik in questo è un vero e proprio fuoriclasse. Ricoprono però due posizioni differenti: El Kaddouri è più offensivo, gioca da seconda punta o da trequartista dietro a un solo attaccante. Hamsik ha un raggio d’azione più ampio, addirittura può fare il centrocampista.
E’ praticamente fatta per Leali alla Juventus?
E’ un’operazione avviata da tempo e conclusa nell’ultimo mese. Leali merita la Juve: diventerà un grandissimo portiere, le sue doti le conoscono tutti.
Jonathas?
Jonathas è un attaccante fortissimo, un’altra soddisfazione immensa per la nostra società. Inizialmente ha pagato l’ambientamento in Italia, un calcio ed un mondo completamente differenti rispetto al Brasile. Una volta superata questa fase, ha sfoggiato le sue qualità e non si è più fermato.
Riuscirete a trattenerlo?
Jonathas partirà: lo cercano molti club nella massima serie e lui stesso ha voglia di misurarsi con i campioni. Se fossimo stati in serie A, probabilmente avrebbe fatto un altro anno a Brescia e poi lo avremmo ceduto. In questa situazione è giusto lasciarlo andare.
Le romane hanno fatto scelte particolari per le loro panchine: cosa ne pensa?
E’ un dato assolutamente in linea con la storia della piazza romana e delle due società. Mi scusi, la Lazio chi ha preso?
Petkovic…
Ah, Petkovic ha fatto grandi cose all’estero però adesso dovrà confrontarsi con un calcio diverso in tutto e per tutto. Per un bosniaco non so’ quanto sarà facile ambientarsi in Italia: magari è un fenomeno della panchina e non avrà problemi, ma l’interrogativo bisogna porselo.
E Zeman riuscirà a sfatare il tabù che non lo vuole adatto per vincere?
Questo è un dilemma che ci portiamo avanti da tempo. Zeman, fino ad oggi, non ha mai reso come ci si aspettava con le grandi squadre: il suo calcio è stato straordinario in provincia, si è invece un po’ inceppato nelle piazze importanti. Il suo Pescara presentava però delle novità a livello difensivo, era leggermente più accorto rispetto a tutte le altre compagini zemaniane. Magari ha trovato la formula giusta: se così fosse, non mi stupirei di vederlo vincere lo scudetto.
Ha visto l’Italia ieri sera? Se sì, cosa c’è da salvare?
Ho visto l’Italia e, sinceramente, sono molto tranquillo. Sono abituato a dare un valore relativo alle amichevoli, perché si possono equiparare alle amichevoli di precampionato. Ieri era tutto sperimentale: all’Europeo non sarà così.
Manca forse una variante di peso nell’attacco di Prandelli?
Avrei scommesso su una domanda del genere: quando si perde, si cercano sempre degli errori tecnici. Prandelli ha puntato su un certo tipo di gioco, nelle qualificazioni i fatti gli hanno dato ragione e giustamente ha proseguito con questa linea. Io lo appoggio, per il calcio che ha in mente non servono i centravanti.