Il nome di Beppe Sculli non accenna ad uscire dal putiferio del calcioscommesse. Dopo la notizia bomba delle ultime ore, secondo la quale l’attaccante del Genoa avrebbe ricattato nelle scorse stagioni Luca Toni (attraverso foto compromettenti che ritraevano l’ex Juve in compagnia di avvenenti ragazze) per convincerlo ad aiutarlo ad alterare l’esito di alcuni incontri, ora spunta un’altra indiscrezione di portata altrettanto rilevante.
Sembra infatti che Sculli fosse già a conoscenza dei disordini ignobili che poi si sarebbero scatenati in quel fatidico 22 aprile, giorno di Genoa-Siena. Ricordiamolo: alcuni ultras del grifone costrinsero le autorità alla sospensione della gara in quanto oltre passarono le recinzioni della tribuna per protestare animatamente contro i loro giocatori, ritenuti indegni di indossare la maglia del Genoa e per questo costretti a sfilarsela.
Ebbene l’unico che non si tolse la casacca, fra i giocatori rossoblu, fu proprio Beppe Sculli che, avendo un rapporto confidenziali con alcuni ultras, li convinse a ritirare la protesta e far riprendere il gioco. Nelle immagini e nei video di repertorio si nota come Sculli discuta in maniera piuttosto intensa con un paio di facinorosi e sussurri qualcosa nei loro orecchi. Cosa avrà mai intimato ai tifosi Sculli? Questo forse non si saprà mai ma, stando a ciò che sta probabilmente per venire alla luce, l’implicazione del giocatore del Genoa nella faccenda è notevole.
E’ stata portata all’attenzione del Pm Di Martino infatti una telefonata proprio tra Sculli e un capo ultras del Genoa Massimo Leopizzi, (volto già noto alle autorità giudiziarie, ndr) in cui si parlava di disordini da scatenare, come poi avvenne. Tutto lascia pensare che ciò che è accaduto lo scorso 22 aprile allo stadio ‘Marassi’ di Genova fosse già stato ampiamente annunciato, con peraltro il tacito assenso del calciatore.
Nella telefonata incriminata, Leopizzi così a Sculli il 14 aprile: “Ok fratellino, tregua armata fino a Genoa-Siena… poi LIBERI TUTTI… con voi liberi di scappare… se ci riuscite“. Per gli inquirenti questo rappresenta un chiaro messaggio che preannuncia futuri disordini.
Il nome dei due, tra l’altro, era già stato segnalato nella stagione 2004-2005, in occasione della poi accertata combine nella partita Genoa-Venezia, per la quale fu indagato penalmente anche il presidente dei liguri Enrico Preziosi. Proprio riguardo all’accaduto, un’intercettazione fra Massimo Leopizzi e Beppe Sculli parla così: “Questo porco qua nel 2006 si è salvato dal carcere grazie a questo signore con cui sei al telefono, rischiava nove anni di condanna sulla schiena e ha fatto un’ora e mezza… per salvargli il culo, domani mattina sai cosa faccio? Mi butto all’infamità… ho deciso… mi butto infame. Ma quello è un infame… io te lo giuro, domani vado in procura e gli dico: signori, ho fatto falsa testimonianza io nel 2006, adesso ve la racconto io la storia… come si permette di dire in galera… ma in galera cosa… pezzo di merda. Ti ho salvato io ti ho salvato Massimo Leopizzi… stronzo, stronzo. Ma che presidente, è una carogna, Beppe, non è un presidente, è un infame… tu sai cosa vuole dire infame, no? Che tu vieni da una famiglia…”. Sculli ribatte: “Ma le parole che gli ho detto io sai quali sono state? Gli ho detto: presidente, vai via, perché più ti avvicini e più questi si inferociscono perché a te non ti possono vedere“.
Non c’è che dire, una notizia clamorosa che aggrava ancor di più la posizione del calciatore e quella del suo club. Un incubo senza fine.
Fonte: eurosport.com