Verso Euro 2012: la Francia
Continua il nostro percorso verso gli Europei del 2012. Ogni lunedì, mercoledì e venerdì Mondopallone.it vi ha offerto la possibilità di conoscere a fondo le nazionali che parteciperanno alla rassegna continentale in Polonia e Ucraina. Analisi approfondita, pregi e difetti tecnici e tattici, tutto ciò che c’è da sapere sulle 16 squadre qualificate alla fase finale. Quattro gironi, oggi è l’ultimo appuntamento ed è il turno della Francia. Buon viaggio e buon divertimento…
FRANCIA
Reduci dal flop dell’edizione 2008, sotto la catastrofica gestione Domenech, i galletti si presentano ai nastri di partenza per tornare ai fasti del periodo a cavallo tra la fine degli anni ’90 e l’inizio del ventunesimo secolo. Furono i primi organizzatori della kermesse continentale, nel 1960, ma il primo successo risale al periodo di “Le roy” Michel Platini, quando i transalpini ospitarono per la seconda volta la manifestazione; era il 1984, ed era solo la seconda apparizione per una nazionale che non si era mai qualificata alle fasi finali se non come paese organizzatore (la prima vera qualificazione conquistata sul campo è datata 1992). A differenza di quanto sperato dai tifosi francesi, quella formazione non riuscì a iniziare un ciclo vincente che li avrebbe portati sul tetto del mondo, anche se nello stesso anno i “bléus” si aggiudicarono le Olimpiadi di Los Angeles.
I francesi non dovranno aspettare molto per veder finalmente realizzate le loro ambizioni: nel 1996 – per una squadra nella quale milita quello che sarà una delle stelle di valore assoluto per il panorama calcistico mondiale, Zinedine Zidane – la finale dell’Europeo inglese sfuma ai rigori contro la Repubblica Ceca, ma due anni dopo quella stella brillerà nelle notti del Campionato del Mondo disputato in Francia, portando per la prima (e unica) volta i galletti a iscrivere il proprio nome sull’albo d’oro davanti al Brasile di Ronaldo. E’ il 1998, e per Zizou e compagni inizia un periodo d’oro che li porterà a vincere prima gli Europei di Belgio e Olanda nel 2000, poi due Confederations Cup (2001, 2003).
Dopo le fallimentari esperienze del Mondiale nippo-coreano del 2002 (eliminazione al primo turno) e degli ‘Europei in Portogallo (eliminati ai quarti dalla Grecia dei miracoli), i transalpini tornano ad assaporare il clima di una finale al mondiale in Germania, nel 2006. E’ la partita conclusiva di una squadra, di una generazione che ha definitivamente iscritto la Francia tra le grandi del calcio; è la partita che sancirà la fine dell’era Zidane, con il fenomeno franco-algerino che sarà espulso per la celebre testata a Materazzi; è la partita che vedrà trionfare l’Italia di Lippi grazie al rigore decisivo di Fabio Grosso.
Dopo un decennio di successi, che porta la Francia a essere l’unica formazione europea a essersi aggiudicata le quattro principali competizioni per squadre nazionali (Europei, Olimpiadi, Campionato del Mondo, Confederations Cup), la sconfitta per mano dell’Italia coincide con l’inizio di un periodo di delusioni, culminato con le eliminazioni al primo turno in Svizzera e Austria (2008, eliminati ancora dagli azzurri) e soprattutto al Mondiale sudafricano del 2010, dove la formazione dell’esperto di oroscopi Domenech si fa umiliare chiudendo all’ultimo posto del girone eliminatorio.
Se fino al ’92 le uniche partecipazioni erano state in qualità di paese organizzatore, proprio a partire dagli Europei del 1992 in Svezia, i galletti hanno sempre centrato la qualificazione alle fasi finali, e gli Europei di Polonia e Ucraina vedranno l’ottava partecipazione complessiva francese, nonché la sesta consecutiva. I francesi ci saranno anche nel 2016, in qualità di paese organizzatore.
Inserita nel girone D di qualificazione, la nazionale francese del nuovo selezionatore Laurent Blanc ha debuttato con una sconfitta interna per mano della Bielorussia (0-1), ma ha poi saputo ritrovare costanza di gioco e risultati che l’hanno portata a raggiungere il primo posto davanti alla sorprendente Bosnia Erzegovina, in un raggruppamento che oltre alla già citata Bielorussia comprendeva anche Romania, Albania e Lussemburgo.
Attualmente occupa il 16° posto nel ranking FIFA.
LA DIFESA (Voto: 6,5)
Sarà probabilmente Hugo Lloris (1986 – Olympique Lione) a difendere i pali della porta dei bléus, con Steve Mandanda (1985 – Olympique Marsiglia) e Cédric Carrasso (1981- Bordeaux) a fare, rispettivamente, da secondo e terzo portiere.
Incassata la defezione dello sfortunato Eric Abidal, il tecnico transalpino Blanc dovrebbe fare affidamento sull’esperienza di Anthony Reveillere (1979 – Olympique Lione) a destra e Patrice Evra (1981 – Manchester United) a sinistra, con Mathieu Debuchy (1985 – Lille) e Gael Clichy (1985 – Manchester City) probabili seconde scelte. In tre per due posti per quanto riguarda la cerniera centrale della retroguardia, con Philippe Mexes (1982 – Milan) e Adil Rami (1985 – Valencia) favoriti per una maglia da titolare rispetto a Laurent Koscielny (1985 – Arsenal), mentre per il giovane talento nato in Repubblica Centroafricana, Mapou Yanga-Mbiwa (1989 – Montpellier) sembra essere una pre-convocazione in prospettiva futura.
IL CENTROCAMPO (Voto: 7)
Centrocampo di qualità e quantità, quello dei galletti, che unisce la legna prodotta da Alou Diarra (1981 – Olympique Marsiglia) e dal giovane Yann M’Vila (1990 – Rennes), quasi certamente titolari della coppia in mediana, alla fantasia dei vari Samir Nasri (1987 – Manchester City), Florent Malouda (1980 – Chelsea), Hatem Ben Arfa (1987 – Newcastle), Franck Ribéry (1983 – Bayern Monaco) e Yoann Gourcuff (1986 – Olympique Lione), che si giocheranno i tre posti disponibili per il ruolo di trequartista, con il trio Malouda-Nasri-Ribery che sembra favorito per partire dall’inizio. C’è qualche chance di entrare nelle grazie di Laurent Blanc anche per Yohan Cabaye (1986 – Newcastle), Blaise Matuidi (1987 – PSG) e Marvin Martin (1988 – Sochaux).
L’ATTACCO (Voto: 7)
Di buona qualità, ma non stellare il reparto offensivo dei bleus, con la punta di diamante Karim Benzema (1987 – Real Madrid) probabile terminale offensivo titolare, mentre il capocannoniere del campionato francese appena concluso, Olivier Giroud (1986 – Montpellier), potrebbe essere una piacevole sorpresa per Blanc, se confermerà quanto di buono ha fatto durante la stagione. Non farà parte della spedizione il marsigliese Loic Rémy, che non è riuscito a recuperare da un infortunio alla coscia destra rimediato in campionato, mentre tra quelli che scalpiteranno per un posto da titolare ci sono l’ex romanista Jérémy Ménez (1987 – PSG) e Mathieu Valbuena (1984 – Olympique Marsiglia).
LA STELLA
Karim BENZEMA
L’attaccante del Real Madrid, esploso nelle merengues in questa stagione grazie a Mourinho, è il valore aggiunto di questa Francia e ha una gran voglia di riscattarsi dopo la cocente delusione dovuta all’esclusione dai Mondiali del 2010. Nonostante la sua giovane età, ha già una significativa esperienza anche in campo internazionale: il binomio Benzema-Bleus potrebbe regalare grosse soddisfazioni alla nazionale transalpina, che vuole tornare a pensare in grande dopo essere stata ridimensionata dalla gestione Domenech. Benzema ha collezionato 42 presenze in nazionale, mettendo a segno 13 gol.
IL COMMISSARIO TECNICO
Laurent Blanc (19/11/1965)
Sulla panchina francese dal 2 luglio 2010, ha preso il posto del contestatissimo Raymond Domenech, dopo aver guidato il Bordeaux per un triennio, conquistando un titolo di Campione di Francia e due Supercoppe Francesi. Nel maggio del 2011 rischia di essere travolto dalle polemiche sollevate da Lilian Thuram ed è vicinissimo alle dimissioni in seguito alle polemiche per la proposta di limitazione al solo 30% di giovani giocatori africani e arabi nelle giovanili delle squadre francesi. Da calciatore, dopo essere cresciuto a Montpellier, tenta l’esperienza italiana approdando al Napoli, ma nonostante i 6 gol realizzati e il quarto posto dei partenopei torna in Francia dove milita prima nel Nimes, poi nel Saint-Etienne e infine nell’Auxerre. Proprio grazie a quest’ultima esperienza ritrova lo smalto perduto e approda al Barcellona, poi torna nuovamente in patria, nell’Olympique Marsiglia, per due stagioni. Dopo la militanza nel Marsiglia viene acquistato dall’Inter di Lippi, infine termina la carriera nel Manchester United di Ferguson. Con la maglia dei Bleus vanta 97 presenze e 16 reti realizzate e ha conquistato i Mondiali casalinghi del 1998 e gli Europei di Belgio e Olanda del 2000: memorabile il bacio scaramantico che Blanc dava alla “pelata” di Fabien Barthez prima di ogni partita dei galletti.
FORMAZIONE TIPO (4-2-3-1)
Lloris; Reveillere (Debuchy), Mexes, Rami, Evra; A. Diarra, M’Vila; Malouda, Nasri (Gourcouff), Ribery; Benzema. All.: L. Blanc.
VOTO GLOBALE SQUADRA: 6,5
L’acerrima rivale Inghilterra, la Svezia di Ibra e l’Ucraina padrona di casa e vogliosa di fare bene, non saranno avversarie agevoli da mettere sotto, in un girone D difficile ed equilibrato, che sembra aperto a tutte le possibilità. L’obiettivo principale è invertire il trend negativo delle ultime competizioni ufficiali, possibilmente preparando la strada a un gruppo giovane e di qualità, non tanto per ottenere risultati importanti già in Polonia e Ucraina, quanto per arrivare al prossimo Mondiale e soprattutto a Francia 2016 con una squadra in grado di confermare la tradizione che vuole i francesi vincenti in casa. I transalpini non godono dei favori del pronostico, ma restano una “super-potenza” del calcio e le loro chance non sono da sottovalutare.