Home » Verso Euro 2012: L’Ucraina

Continua il nostro percorso verso gli Europei del 2012. Lunedì, mercoledì e venerdì, Mondopallone.it vi offre la possibilità di conoscere a fondo le nazionali che parteciperanno alla rassegna continentale in Polonia e Ucraina. Analisi approfondita, pregi, difetti tecnici e tattici. Praticamente tutto ciò che c’è da sapere sulle 16 squadre qualificate alla fase finale. Oggi tocca all’Ucraina padrone di casa e testa di serie del Girone D.  Appuntamento finale il 28 maggio, con la Francia. Buon viaggio e buon divertimento…

UCRAINA

L’Ucraina ha storia recente. Nata dal disgregamento dell’Unione Sovietica giocò la sua prima partita ufficiale con la nuova denominazione solo ad inizio del 1992, in amichevole con l’Ungheria. I primi anni furono privi di gioie anche a causa della defezione dei calciatori più rappresentativi del Paese, Andrej Kančel’skis, Viktor Onopko ed Oleg Salenko, che scelsero di militare nella nazionale russa, considerata la vera erede di quella sovietica. Solo la generazione d’oro nata sotto la guida del colonnello Valeriy Lobanovskyi alla Dinamo Kiev riuscì verso la fine degli anni ’90 a dare lustro alla nazionale gialloblu, che però manca i primi due appuntamenti importanti per un soffio.

L’Ucraina vine infatti sconfitta per ben tre volte agli spareggi per accedere ai mondiali del 1998 – per mano della Croazia – del 2002 – per mano della Germania – e a quelli per l’Europeo del 2000 – per mano della Slovenia. Nel 2005, spinta dalle stelle Sergij Rebrov, Oleg Luznyi e sopratutto Andryi Schevchenko – Pallone d’Oro l’anno precendente – l’Ucraina riesce a qualificarsi per il suo primo Mondiale, superando nel proprio girone i campioni europei della Grecia, la Turchia e la Danimarca. In Germania, la squadra allenata anche allora da Blochin passò sia il girone H alle spalle della Spagna e davanti a Tunisia e Arabia Saudita, sia gli ottavi di finale – dove batté la Svizzera ai rigori – per poi fermarsi ai quarti sconfitta dall’Italia di Lippi, poi campione del Mondo.

Quella resta l’unica partecipazione ad una competizione internazionale dell’Ucraina che fallisce sia la qualificazione ad Euro 2008, che quella ai mondiali del 2010 in Sudafrica, dove perde ancora una volta allo spareggio per mano della Grecia.

Attualmente l’Ucraina occupa il 50° posto nel Rancking FIFA.

LA DIFESA (voto 5)

L’Ucraina si presenta agli europei di casa senza le due colonne della difesa: il portiere Oleksandr Shovkovskiy e il difensore Dmytro Chygrynskiy. Al posto di Shovkovskiy, uno dei leader della nazionale con le sue 92 presenze, dovrebbe giocare Pyatov, portiere dello Shakhtar Donetsk, mentre alle sue spalle sono in quattro, tutti con pochissima esperienza, a giocarsi le altre due maglie. In difesa dovrebbero esserci Rotan e Kucher sulle fasce con Shevchuk e uno fra il centrale della Dinamo Kiev Mikhalik e il centrocampista difensivo del Bayern Tymoshchuk a formare il pacchetto centrale. In panchina solo Rakitskiy sembra all’altezza dei titolari, mentre Selin, Mandziuk e il giovane Butko non sembrano avere l’esperienza adatta per una competizione di questo livello.

Difesa comunque esperta, visto che i titolari vantano tutti oltre le 20 presenze in nazionale, ma ciò potrebbe non bastare. La difesa ucraina appare infatti lenta e macchinosa e forte solo sui palloni alti. Se presa in velocità dagli avversari invece le crepe potrebbero diventare voragini in cui gli attaccanti avversari potrebbero divertirsi molto.

IL CENTROCAMPO (Voto 6)

In mezzo al campo va di moda l’esperienza. Tymoshchuk, Gusev e Nazarenko, che dovrebbero formare il trio titolare, sono infatti tutti trentenni dalla grande esperienza europea. Trio molto forte fisicamente anche questo, capace sia di fare bene la fase difensiva sia quella offensiva con Nazarenko in particolare. Il centrocampista del Tavriya è infatti il secondo miglior marcatore della squadra di Blochin alle spalle della stella Schevchenko, con 12 reti in 49 presenze. Dietro i titolari Aliyev e Konoplyanka sono i due più solidi centrocampisti a disposizione del tecnico, mentre Stepanenko e Garmash rappresentano la nouvelle vague del calcio ucraino. Così come Yarmolenko, inserito fra i centrocampisti, ma di fatto attaccante aggiunto con buone chance si giocare nel tridente offensivo.

L’ATTACCO (voto 6)

L’attacco poggia tutto sulle spalle esperte dell’ex milanista Shevchenko, capitano e miglior goleador della selezione. Sarà lui a guidare la squadra verso una difficile qualificazione al turno successivo, in quella che potrebbe essere la sua ultima competizione internazionale. Al suo fianco dovrebbero giocare uno fra il già citato Yarmolenko e l’esperto Voronin, giocatore molto utile tatticamente, ma poco freddo sotto porta. A completate il reparto Milevskiy, ex enfat prodige del calcio ucraino, che a 27 anni non è riuscito ancora a mostrare tutte le proprie qualità. Ha grandi numeri, ma spesso si prende lunghe pause dal gioco, risultando irritante. In panchina c’è poco: sia Seleznyov, che fatica a trovare spazio nello Shakhtar dei tanti brasiliani, sia Devic infatti hanno poca confidenza col gol, almeno quando vestono la maglia della nazionale.

LA STELLA

Andriy Shevchenko: Uno dei migliori attaccanti europei degli anni a cavallo fra il 1990 e il 2000. Esploso nella Dinamo Kiev giovanissimo si è imposto in Europa grazie al Milan in cui ha giocato dal 1999 al 2006 vincendo tutto il possibile in Italia e in Europa e conquistando nel 2004 anche il Pallone d’Oro diventando il terzo ucraino a riuscire nell’impresa dopo Blochin, attuale ct, e Igor Bjelanov. Dopo la parentesi milanista è passato al Chelsea, come primo grande colpo del russo Abramovich, ma a Londra non è riuscito a mostrare le sue qualità e la sua confidenza con il gol, iniziando una precoce parabola discendente che lo ha portato a tornare in patria nella sua Dinamo Kiev di cui è trascinatore, goleador ed esempio per i più giovani.

IL COMMISSARIO TECNICO

Oleg Blochin:

Da giocatore è stato uno dei punti di forza della prima Dinamo Kiev di Lobanovskiy di cui già a vent’anni è punto di riferimento. Vince 5 titoli in 8 stagioni, laureandosi per ben quattro volte capocannoniere del campionato sovietico. In Europa trascina la Dinamo alla vittoria di due Coppe Uefa e sopratutto della Supercoppa Europea contro il Bayern Monaco di Beckenbauer, nella quale segna tre gol fra andata e ritorno. Nello stesso anno vince anche il Pallone d’Oro come miglior giocatore europeo.

Da allenatore inizia la sua carriere in Grecia fra Olympiakos – con cui vince una Coppa di Grecia e una Supercoppa di Grecia – Paok Salonicco, Aek Atene e Ionikos. Nel 2003 prende il posto di Leonid Burjak alla guida della nazionale, mancando la qualificazione agli Europei del Portogallo, ma centrando quella ai Mondiali tedeschi, dove l’Ucraina arriva fino ai quarti di finale. Si dimette nel dicembre 2007, dopo aver mancato la qualificazione agli Europei. Dopo una breve parentesi in Russia al FC Mosca, torna nell’aprile dello scorso anno alla guida della nazionale.

FORMAZIONE TIPO

Ucraina (4-3-3): Pyatov; Rotan, Shevchuk, Mikhalik, Kucher; Gusev, Tymoshchuk, Nazarenko; Shevchenko, Milievskiy, Yarmolenko. All. Blochin

VOTO GLOBALE SQUADRA 5,5

Squadra esperta quella ucraina, con un’età media piuttosto alta e alle spalle dei grandi ‘vecchi’ pochi giovani di effettivo valore. Il gruppo storico che tanto bene fece nel 2006 ai mondiali vorrà stupire in casa in quella che potrebbe essere l’ultima competizione importante per molti di loro a livello di nazionale. Ma questa voglia e l’ambiente caldo potrebbero non bastare per superare il girone – obiettivo minimo della squadra padrona di casa – visto che la difesa appare vulnerabile senza due suoi pilastri e l’attacco è troppo legato alle giocate di Sheva e Milievskiy, giocatore di grande qualità, ma troppo discontinuo. L’unico reparto all’altezza sembra il centrocampo, ma la forza di Gusev e Tymoshchuk e la capacità di inserimento di Nazarenko potrebbero non bastare. Francia, Inghilterra e Svezia sembrano tutte un passo – se non due – avanti alla squadra ucraina.