Juve-Napoli: le pagelle della notte romana tinta d’azzurro

Nell’anno del ritorno juventino al potere del calcio italiano, è il Napoli di Mazzarri e De Laurentiis a chiudere la stagione in festa. All’ ‘Olimpico’ di Roma i partenopei dominano a tratti e nella ripresa sbloccano la finalissima su rigore, dopo un netto fallo di Storari su un grande Lavezzi, un incubo per i difensori juventini.

Cavani è freddo e non sbaglia. Venti minuti dopo, Hamsik scavalca il portiere bianconero e chiude il conto, dando inizio alla festa napoletana e riportando, per una notte, i tifosi azzurri alle annate di Maradona. La Juventus s’inchina a causa di una prestazione sottotono, soprattutto in alcuni uomini chiave come Marchisio e Bonucci. Nel finale follia Quagliarella.

JUVENTUS

Storari 5,5 – E’, manco a dirlo, affidabile e pronto su molti interventi, soprattutto nel primo tempo, quando respinge gli attacchi napoletani. Ma su Lavezzi è troppo irruento e la partita per i suoi si complica inevitabilmente.

Barzagli 6,5 – Contro Lavezzi stasera non era assolutamente facile ma ci mette come sempre classe e autorevolezza. Tiene in piedi la difesa juventina come può, finché può.

Bonucci 5 – Ha delle responsabilità in entrambi i gol napoletani. Sul primo, perché si fa sorprendere alle spalle da Lavezzi che puntualmente punisce, sul secondo perché si accentra troppo e si fa scappare Hamsik che poi, di conseguenza, si ritrova da solo davanti a Storari.

Caceres 5,5 – Con Estigarribia non costituisce una coppia proprio affiatata e i movimenti di copertura ne risentono. Non è una delle sue serate migliori e l’assenza di Chiellini si avverte più che mai.

Lichtsteiner 5,5 – Spinge poco e soffre ogniqualvolta gli attaccanti del Napoli effettuano tagli alle sue spalle. Non dà la solita mobilità. Dal 68′ Pepe 6 – Corsa e fiato non bastano.

Vidal 6 – E’ l’unico che combatte davvero in mezzo al campo per la Juventus. A volte è troppo nervoso, ma senza la sua interdizione stasera sarebbe stata più complicata del previsto la notte bianconera.

Pirlo 6 – Non è il Pirlo che conosciamo, questo è evidente. Le sue geometrie si vedono solo a tratti ma, in ogni caso, le azioni pericolose della Juventus nascono sempre dai suoi piedi.

Marchisio 5,5 – Match in ombra e inserimenti poco pericolosi.

Estigarribia 5 – Risente sia della poca sintonia con Caceres, sia della sua lunga assenza dai campi di gioco. In avanti si vede raramente e in fase difensiva soffre le avanzate di Maggio e del ‘Pocho’.

Borriello 6 – Solito lavoro sporco e qualche conclusione insidiosa, ma senza la necessaria fortuna. Contro il terzetto difensivo avversario stasera non è facile. Dal 73′ Quagliarella 4 – In un quarto d’ora si nota solo per il suo gesto di follia nei confronti di Aronica. Ha inevitabilmente avvertito troppo la tensione che in una partita così, contro il suo passato, si è impadronita di lui.

Del Piero 6 – Non dargli la sufficienza stasera sarebbe un insulto al giocatore straordinario che rappresenta. Nella serata in cui saluta per l’ultima volta i colori che ama e che gli hanno dato la gloria eterna, non incide, pressato e controllato a vista da Cannavaro e Campagnaro. Qualche punizione che sbatte sul muro azzurro e nulla più. Ma stasera, in ogni caso, è stata la notte in cui tutto il mondo bianconero ha salutato una bandiera infinita, dopo 705 gare e 289 reti. Del Piero, la leggenda. Dal 68′ Vucinic 6 – Qualche occasione potenziale, ma non è sufficiente per riaprire il match.

All. Conte 5,5 – Non è la Juventus che ha dominato il campionato e che ha dato nuova linfa al movimento calcistico italiano, soprattutto perché subisce il gioco avversario (cosa mai successa in questa stagione) e perché non reagisce mai in maniera davvero incisiva. Chiude comunque l’anno da trionfatore e da Campione d’Italia. Mica male.

NAPOLI

De Sanctis 7 – Un’ottima prova dell’estremo difensore partenopeo. Interventi decisivi sia sullo 0-0, nel finale della prima frazione, sia dopo il gol di Cavani, quando salva il risultato e contribuisce in maniera determinante alla vittoria del Napoli.

Cannavaro 6,5 – Contro Borriello è un mastino e si comporta, ancora una volta, da vero leader, dominando il reparto arretrato.

Campagnaro 6,5 – Tiene d’occhio con maestria le folate (in verità, rare) di Estigarribia e si presenta, di tanto in tanto, in avanti con giocate di discreta qualità.

Aronica 6 – Consueta tenacia nei contrasti e presenza fisica.

Maggio 6,5 – La sua rapidità mette sempre in crisi la coppia Caceres-Estigarribia. Come da copione, la sua è una batteria inesauribile.

Dzemaili 6 – Buona prova in cui alterna interdizione e giro-palla con i giusti tempi di gioco.

Inler 6,5 – Il centrocampo è suo. Dopo prestazioni di alti e bassi, stasera tira fuori una gara di qualità, con ottime geometrie e grande visione di gioco.

Zuniga 6 – Fa il suo. Nei primi minuti si mangia il gol dopo un buon inserimento, poi si limita a svolgere compiti di copertura con diligenza e abnegazione.

Hamsik 6 – Non è così esplosivo come in altre occasioni. Più di lui, stasera è Lavezzi a prendersi la scena sulla trequarti avversaria. Ma il colpo sotto con il quale scavalca Storari e scrive la parola ‘fine’ alla gara è di quelli degni di un campione. Dal 85′ Dossena s.v – Partecipa alla festa napoletana e concede, al contempo, i dovuti onori al compagno sostituito.

Lavezzi 7 – Come di consueto, un incubo per chi è chiamato all’arduo compito di controllarne i movimenti. Taglia costantemente alle spalle dei difensori con velocità supersonica. Suo il guizzo che costringe al fallo da rigore Storari. Se addio sarà, è stato un saluto ai tifosi del Napoli con i fiocchi. Congedo da grande giocatore. Dal 72′ Pandev 6,5 – Dimostra ancora una volta il suo grande stato di forma entrando in partita con la giusta mentalità e intensità. Suo l’assist delizioso per il raddoppio di Hamsik.

Cavani 6 – In verità, non è che la sua partita sia indimenticabile. Non è pericoloso come suo solito e la corsa non è quella delle giornate migliori. Ma quando è chiamato a presentarsi dal dischetto e sbloccare il risultato, non fallisce e spiana la strada alla vittoria partenopea. Dal 93′ Britos s.v – Un paio di minuti per concedere la standing-ovation al ‘Matador’.

All. Mazzarri 6,5 – Chiude il triennio (e forse la sua avventura al Napoli) con il primo titolo dai tempi di Maradona. Gli azzurri, dopo 25 anni, infatti, tornano a vincere la Coppa Italia e coronano con un trofeo meritato il lavoro straordinario svolto dall’allenatore toscano nel suo periodo alla corte di De Laurentiis.

Arbitro Brighi 5 – La gara è intensa e nervosa, ma manca della necessaria personalità per mantenere sui giusti binari il clima della partita. Giusti i gialli estratti, ma ne mancano molti altri per gli interventi di Vidal e Cavani nel primo tempo. Probabilmente c’era un rigore per la Juventus per calcione di Aronica su Marchisio in procinto di battere a rete. Inequivocabili il rigore su Lavezzi e l’espulsione per Quagliarella, che perde decisamente la testa. Da rivedere, inoltre, un possibile fallo di mano in area di Borriello. Chiude la carriera arbitrale con qualche macchia di troppo.