Speciale Bayern Monaco-Chelsea: la finalissima!
Miliardi di televisioni collegate, migliaia di tifosi in ansia per la 57°esima finale della Uefa Champions League. La “Fussball Arena Munchen” di Monaco ospiterà questa sera alle 20.45 il match conclusivo della massima competizione europea per club tra il Bayern Monaco di Jupp Heynckes e il Chelsea di Roberto Di Matteo.
IL CAMMINO – Due cavalcate diverse per molti motivi ma simili nei contenuti. Il Bayern arriva dal “Girone di Ferro”, come era stato denominato, il Gruppo A con Napoli, Manchester City e Villareal. Ma nonostante i nomi prestigiosi delle avversarie, la formazione di Heynckes ha dominato il raggruppamento chiudendo al primo posto con 13 punti, 4 vittorie, 1 pareggio e 1 sconfitta. Inserito nel Gruppo E, invece, il Chelsea allora guidato da Villas-Boas ha vinto il girone con 11 punti soltanto all’ultima giornata sopravanzando sul filo di lana Leverkusen e Valencia.
Nelle sfide ad eliminazione diretta, dopo le delicate gare del girone eliminatorio, l’urna ha sorriso sicuramente al Bayern che ha prima eliminato il Basilea con un sonoro 7-0 nel match di ritorno, poi il Marsiglia nei quarti liquidato sia all’andata che al ritorno con un doppio 2-0. In semifinale, poi, i tedeschi hanno scritto la storia battendo il fortissimo Real di Mourinho ai calci di rigore.
E’ proprio dagli ottavi di finale che è invece cominciata una nuova stagione per il Chelsea. Dopo il ko di Napoli (3-1) all’andata, con Di Matteo al timone, i Blues hanno ribaltato il punteggio ed eliminato il Napoli al ritorno per poi avere ragione, nei quarti, del Benfica. In semifinale è arrivata la clamorosa eliminazione della squadra più forte del pianeta, il Barcellona, costretto allo 0-0 all’andata e buttato fuori sul 2-2 al ritorno con reti decisive di Ramires e Torres.
HEYNCKES vs DI MATTEO – Fortuna vuole che c’è ancora un pizzico d’Italia in questa finale che vedrà di fronte tedeschi, padroni di casa, e inglesi. Roberto Di Matteo è il vero trascinatore del Chelsea che dopo l’addio di Villas-Boas, ha di fatto riacceso la lampadina nello spogliatoio “Blues”. Napoli, Benfica e Barcellona sono le vittime dei londinesi che tornano in finale dopo 4 anni di assenza da quel lontano 2008 quando la lotteria dei calci di rigore sorrise in maniera beffarda al Manchester United di Cristiano Ronaldo, dopo un clamoroso errore decisivo di John Terry. E’ anche la prima finale da allenatore per Di Matteo mentre i Blues, a livello internazionale, hanno vinto solamente due Coppe delle Coppe e una Supercoppa Europea.
Dall’altra parte, invece, c’è una squadra nettamente più abituata a giocare questo tipo di partite: il Bayern, dalla sua, può vantare ben 4 Champions in bacheca più una, vinta proprio da Jupp Heynckes nel 1998 sulla panchina del Real Madrid contro il Bayer Leverkusen. Per la serie “non basta il fattore campo, ora anche l’esperienza”. Esperienza di un tecnico che ha saputo avere ragione del Real Madrid battendo nettamente dal punto di vista tattico José Mourinho e che ora proverà ad imbrigliare anche la truppa inglese guidata da un condottieri italiano.
DROGBA vs MARIO GOMEZ: QUANDO SEGNARE E’ L’UNICA COSA CHE CONTA – Nonostante le numerose assenze, la sfida di questa sera sarà la vetrina per tanti grandi campioni. Drogba, Lampard, Mata, Torres, Schweinsteiger, Robben, Ribery e Mario Gomez. Tra questi otto campioni, non si possono non spendere due parole in più sui bomber per eccellenza delle due formazioni.
Didier Drogba, ivoriano di nascita, è il finalizzatore principale degli inglesi. In carriera ha siglato 44 gol in Champions League su 83 presenze totali. In generale è chiamato l’uomo delle finali perché grazie alle sue reti il Chelsea ha vinto numerosi trofei in ambito nazionale ma non ancora a livello europeo. Sull’altra sponda del fiume, però, c’è un vero e proprio killer dell’area di rigore da 22 gol in 33 partite con la maglia del Bayern Monaco nelle ultime tre stagioni, 35 in totale considerando anche i centri messi a segno con la maglia dello Stoccarda. In questa stagione Super Mario è fermo a quota 12 segnature, due in meno di Leo Messi che al momento guida la classifica capocannonieri.
CHIAVI TATTICHE – Capitan John Terry, Ivanovic, Raul Meireles e Ramires. Luiz Gustavo, Badstuber e Alaba. Sono i sette giocatori squalificati, o meglio, i giocatori che si sono sacrificati contro Barcellona e Real Madrid per conquistare il pass per la finalissima. Senza questi pezzi da 90, come cambierà dal punto di vista tattico la partita? Vediamo.
In casa Bayern, senza Badstuber, Heynckes potrebbe rispolverare Van Buyten reduce da infortunio ma nelle ultime ore sembra prendere corpo l’ipotesi di arretrare sulla linea di difesa il centrocampista Tymoschuk. Al posto di Luiz Gustavo potrebbe giocare Muller mentre Rafinha dovrebbe essere il sostituto di Alaba.
E’ vera e proprio emergenza, invece, per Di Matteo che in difesa, per coprire le assenze di Terry e Ivanovic, potrebbe spostare al centro Bosingwa e Paulo Ferreira a meno che, nel provino pre partita, il tecnico italiano non decida di buttare nella mischia sia David Luiz che Cahill, entrambi recuperato, ma con 0 allenamenti nelle gambe. Si farà sentire e molto, invece, la squalifica di Ramires a centrocampo. Mikel agirà quindi davanti alla difesa e il ruolo di collante tra centrocampo e attacco spetterà così a Mata, il jolly con cui Di Matteo spera di bucare la retroguardia bavarese.
ALLIANZ ARENA – Lo stadio che ospiterà la finalissima è l’ormai ben nota “Allianz Arena”, rinominato “Fussball Arena” per esigenze commerciali. Inaugurato il 30 maggio 2005 in vista dei Mondiali del 2006 in Germania poi vinti dall’Italia. 340 milioni di euro per costruire la struttura più 210 per riqualificare l’area attorno allo stadio. Qualcuno aveva addirittura pensato che fosse la solita cattedrale nel deserto, ma se 60.901 tifosi (66 mila in Champions) che ogni domenica invadono le tribune dello stadio, finora, non si sono mai lamentati del traffico o tantomeno della mancanza di parcheggi (a proposito, l’Allianz Arena vanta il parcheggio più grande d’Europa), forse siamo di fronte davvero ad un gioiello di ingegneristica sportiva.
E’ il terzo impianto più grande in Germania dopo il “Westfalend Stadion” di Dortmund e l'”Olimpia Stadion” di Berlino.