Home » Mancini ancora non ci crede: “Il calcio è folle”

Dopo la festa con tanto di pullman scoperto per le vie del centro di Manchester, Roberto Mancini ha ufficialmente aperto una nuova era per il City dello sceicco Mansour.

Il tecnico di Jesi, che sarà ovviamente confermato sulla panchina dei “Citizens”, ha rilasciato una lunga intervista toccando molti argomenti, prima di tutto, l’incredibile successo sul Qpr nei minuti finali firmato Dzeko-Aguero: “Ho voluto vedere solo gli ultimi sette minuti. Era già stata dura in campo. Ricordo che ho guardato il tabellone, indicava il 72’. L’ho sbirciato una seconda volta ed era l’89’. Sembrava che fosse trascorso appena un minuto. Ho pensato: è finita – commenta ancora incredulo Roberto Mancini – A quel punto, speravo in un miracolo, nel nostro 2-2 e nel pareggio del Sunderland. Poi è successo quello che è successo. Lo United ha vinto, ma abbiamo vinto anche noi. Il calcio è folle ed è straordinario anche per questo. È stato un miracolo. Dio ha dato uno sguardo alla partita e ci ha dato una mano“.

L’ex allenatore di Inter, Lazio e Fiorentina parla poi del momento chiave della stagione: “Credo che il 3-3 in casa con il Sunderland sia stato fondamentale. L’unica partita che non abbiamo vinto in casa. Eravamo sotto 1-3, ma grazie a Balotelli e Kolarov siamo riusciti a pareggiare. Quel risultato è stato importante perché è stata una lezione di carattere. Ringrazio ancora Balotelli e Kolarov per i due gol“.

Vittoria meritata e gioia immensa semplicemente per il fatto di essere “italiano”: “I due gol nel finale di domenica? Le partite finiscono quando l’arbitro fischia, come diceva Boskov. Mai arrendersi. Domenica abbiamo conquistato il titolo segnando due gol nei minuti di recupero. Non mi era mai capitato e non so quando accadrà di nuovo. Il titolo è strameritato. Abbiamo raccolto 89 punti. Abbiamo segnato più di tutti. Abbiamo giocato il miglior calcio. E abbiamo battuto due volte lo United. E’ un successo particolare – prosegue il Mancio – Ho vinto in Inghilterra, nella patria dei maestri del calcio. Per un italiano è una gioia immensa. Sono orgoglioso di essere italiano e di rappresentare la mia nazione nel modo migliore. Il nostro Paese sta attraversando un momento delicato, ma sono convinto che ce la faremo. L’Italia è un grande Paese. Dobbiamo imparare ad amarlo di più“.

Lo sceicco Mansour crede di aver aperto un ciclo con questa vittoria ed è sulla stessa lunghezza lo stesso allenatore dei Citizens: “Abbiamo avviato un ciclo, ma per vincere la Champions servirà di più. La lezione di questo anno sarà servita. Occorrono tempo, pazienza ed esperienza. Sogno Ibra per il futuro? Ibra è un grande, ma non credo che il Milan voglia venderlo. Sono sincero: non abbiamo ancora fatto il punto sul mercato. Nelle ultime cinque settimane abbiamo pensato solo al campionato – conclude Mancini parlando anche di Super Mario Balotelli – Pochi minuti per Balotelli? Nel quarto d’ora contro il QPR è stato decisivo. E vedrete che farà un grande europeo. Spero che Mario sia il condottiero della nazionale perché è il miglior attaccante italiano. Deve solo far funzionare il suo cervello. E’ il suo unico problema. Un messaggio per Ferguson? Complimenti perché hanno lottato fino all’ultimo secondo. Battere un avversario comelo United dopo un campionato come questo aumenta i nostri meriti. La Premier è il miglior campionato al mondo? Penso proprio di sì. La nostra gara, quella dello United a Sunderland e il pareggio tra Stoke e Bolton dimostrano che qui si lotta lealmente, sempre e comunque. Il mio futuro? Non abbiamo parlato del nuovo contratto, ma sono ben felice di lavorare qui. Ci sono le basi per aprire un ciclo. Dediche per il titolo? A chi mi vuole bene, a tutti coloro che hanno lavorato per arrivare a questo successo, ma soprattutto ai tifosi del City. Vidi un tifoso in lacrime a Swansea dopo aver perso 1-0 e mi resi conto di quanto sia amata questa squadra“.