N-Euro 2012″ – Francia, se anche il presidente tifa altrove

Terzo appuntamento con la rubrica di avvicinamento a Euro 2012. Oggi i protagonisti della nostra analisi saranno i simpatici cugini francesi. Quelli a cui Grosso ha segnato quel rigore a Berlino, quelli il cui capitano è stato mandato a fare la doccia dopo una testata a Materazzi, quelli che avevano quell’allenatore rosicone. Ma basta ricordare che li abbiamo battuti in finale e che Trezeguet ha fallito il rigore regalandoci un mondiale. Ora tutto è cambiato. L’allenatore è Laurent Blanc, quello capellone che baciava la pelata sudata di Barthez nel ’98. Non ci sono più i giocatori storici come Henry e Platini, ma sta nascendo un nuovo ciclo di galletti, ovviamente certificati Amadori. Benzema e Ribery sono le stelle di questa nazionale che deve cancellare la pessima prestazione degli ultimi Mondiali.

Il problema di Blanc saranno le stelle. No, non Nasri o Ben Arfa ma le stelle vere e proprie. Domenech era abituato a fare la formazione consultando l’oroscopo. Il suo successore invece non è pratico e infatti la Federazione Francese ha messo a sua disposizone Paolo Fox, perché quando si gioca un Europeo o un mondiale non si lascia nulla al caso. E se è vero che per giugno Venere sarà in Gemelli ne vedremo delle belle.

In Francia però non ci credono tanto. Questa nazionale non è amata come lo era quella che vinse il Mondiale casalingo del 1998 e l’Europeo del 2000. La prova l’ha fornita il Paese qualche giorno fa. Elezioni presidenziali e trombata clamorosa per Sarkozy. Lui, il presidente di stato più basso d’Europa – escluso uno italiano molto noto che presidente non lo è più – che per favorire le allenze con l’Italia si era fidanzato con Carlà (conl’accentocomepiaceaifrancesi). E invece i francesi hanno votato altrove, facendo deprimere persino la nazionale. Perché se il tuo presidente dovrebbe chiamarsi France e invece si chiama Hollande, allora c’è qualcosa che non va. In caso di fallimento Blanc potrebbe usare questa scusa. Il buon Domenech, siamo sicuri, lo avrebbe fatto.

Published by
Giampaolo Gaias