Quando si suol dire una tensione che si taglia col coltello. Bilbao è una città in spasmodica attesa, una città trepidante, ma allo stesso tempo avvolta da un’atmosfera d’ansia pazzesca. La partita di stasera, qui, in queste terre, non avrà un significato qualunque.
Athletic Bilbao: una squadra che per questa gente è più di uno spettacolo, una passione, un passatempo. In queste case con questi giocatori entra l’identità di un popolo, che lotta ed è gelosa della propria orgogliosa provenienza, un popolo che si identifica con 11 ragazzi che, partita dopo partita, gol dopo gol, infiammano il cuore della città e risvegliano il sentimento di unione.
Bilbao: una città che si è trasformata. Una città il cui risveglio è stato di quelli tosti. Perché stasera c’è quella finale che si aspetta da 35 anni, dopo quella sconfitta del ’77 ad opera della Juventus targata Zoff e Bettega, dopo un’eternità sportiva e non, in cui giorno dopo giorno si sperava in quella rinascita che superasse l’evento sportivo. A Bilbao, in terra basca, non c’è casa, via, monumento (compreso il celeberrimo museo Guggenheim), che non sia dipinto di biancorosso e non c’è abitante che non sfoggi la maglia di Llorente, Muniain e tutti gli altri.
Loro sono gli eroi, stasera potrebbero regalare la gloria a tutti quelli che ora soffrono nell’attesa. E anche la ‘Gabarra‘ è pronta. La storica imbarcazione, che trasporta la formazione vincente dell’Athletic lungo il corso del fiume Nervion, salutata da tantissimi tifosi in delirio, non si ‘esibisce’ dal 1984, data dell’ultima competizione vinta dai biancorossi, la Copa del Rey. In quell’occasione furono un milione, in una città di 350 mila abitanti. C’è da scommetterci che, data l’importanza della gara, l’episodio potrebbe ripetersi. Perché in questa città dalle tradizioni permeanti e dall’attaccamento incredibile alla propria terra l’Athletic è tutto o quasi.
Stasera a Bucarest Bielsa, Llorente e tutti gli altri si giocano molto: si giocano l’onore di un popolo, la rivincita di una regione. Il 25 maggio si giocherà la finale della Copa del Rey contro il Barcellona, ma stasera è un’altra storia. La Gabarra, che ‘esce’ una volta sola a prescindere dalle competizioni vinte, aspetterà di poter essere di nuovo salutata dalla folla in estasi. Stasera tutti vedranno se rimetterla a nuovo e, magari, tutti saranno contenti di essere costretti a ridarle una bella riverniciata.