Verso Euro 2012: le edizioni precedenti – U.R.S.S. 1960

 

Nel 1927, il giovane dirigente francese Henri Delaunay propose per la prima volta l’idea di un Campionato Europeo per Nazioni. Il suo progetto divenne realtà solo nel 1958, tre anni dopo la sua morte: il trofeo che da allora viene assegnato dall’UEFA alla nazione vincitrice porta il suo nome. 

QUALIFICAZIONI

Alla prima fase di qualificazione presero parte solo 17 squadre, con l’assenza di alcune tra le più forti compagini dell’epoca: Inghilterra, Germania Ovest, Italia e la Svezia vice-campione del mondo in carica. Dopo lo spareggio iniziale tra Irlanda e Cecoslovacchia – vinto da questi ultimi con un complessivo 4-2 – si procedette al primo turno, con lo stesso meccanismo di andata-ritorno. 8 doppi confronti ricchissimi di reti, che fecero da anteprima a degli scoppiettanti quarti di finale: fu a questo punto, in cui il calendario mise di fronte Spagna ed Unione Sovietica, che scoppiò un caso internazionale. Il “Generalissimo” Francisco Franco si rifiutò di inviare la squadra nel territorio di coloro che erano stati i principali alleati della Seconda Repubblica spagnola nella Guerra Civile 1936-39. Automaticamente esclusa la Spagna dal torneo, l’U.R.S.S. affiancò così Jugoslavia, Cecoslovacchia e Francia nella prima fase finale del Campionato Europeo UEFA.

FASE FINALE

Paese ospitante: FRANCIA

Periodo: 6-10 luglio 1960

Città e stadi: PARIGI (Parc des Princes), MARSIGLIA (Stade Vélodrome)

Squadre qualificate: CECOSLOVACCHIA, FRANCIA, JUGOSLAVIA, U.R.S.S

SEMIFINALI

Francia-Jugoslavia 4-5 / Cecoslovacchia-U.R.S.S. 0-3

FINALE

Parigi (Parc des Princes), 10 luglio 1960

U.R.S.S. -JUGOSLAVIA 2-1 (d.t.s.)

U.R.S.S. : Yashin, Chokheli, Maslyonkin, Krutikov, Voinov, Netto, Metreveli, Ivanov, Ponedelnik, Bubukin, Meskhi. C.T. Kachalin.

JUGOSLAVIA: Vidinić, Durković, Jusufi, Žanetić, Miladinović, Perušić, Sekularać, Jerković, Galić, Matuš, Kostić. C.T. Tirnanić, Lovrić, Nikolić.

Arbitro: Ellis (Inghilterra).

Reti: Galić (J) 43, Metreveli (U) 49, Ponedelnik (U) 113.

Il capitano Igor Netto con la Coppa Delaunay

IL CAMMINO DELLA NAZIONALE ITALIANA

L’Italia, trattandosi ancora di un torneo agli albori e non gestito ancora dall’UEFA in maniera capillare, non si presentò alla fase preliminare.

I CAMPIONI

Portieri: Lev YASHIN (1929, Dinamo Mosca), Vladimir MASLACHENKO (1936, Lokomotiv Mosca)

Difensori: Givi CHOKHELI (1937, Dinamo Tbilisi), Vladimir KESAREV (1930, Dinamo Mosca), Anatoly KRUTIKOV (1933, Spartak Mosca), Anatoli MASLYONKIN (1930, Spartak Mosca), Viktor TSAREV (1931, Dinamo Mosca)

Centrocampisti: Igor NETTO (1930, Spartak Mosca), Yury VOINOV (1931, Dinamo Kyiv)

Attaccanti: Gherman APUKHTIN (1936, CSKA Mosca), Valentin BUBUKIN (1933, Lokomotiv Mosca), Valentin IVANOV (1934, Torpedo Mosca), Zaur KALOYEV (1931, Dinamo Tbilisi), Yury KOVALYOV (1934, Dynamo Kyiv), Mikheil MESKHI (1937, Dinamo Tbilisi), Slava METREVELI (1936, Torpedo Mosca), Viktor PONEDELNIK (1937, SKA Rostov)

LA STELLA

Lev Ivanovich YASHIN (1929-1990)

Il leggendario “Ragno nero”, unico portiere della storia capace di vincere il Pallone d’Oro (1963), eletto “FIFA World Keeper of the Century” (2000) e “Golden Player of Russia” al 50° anniversario UEFA (2003). Ha legato tutta la carriera alla casacca della Dinamo Mosca – difendendo in gioventù anche la porta della squadra di hockey su ghiaccio – partecipando con la nazionale sovietica a 4 edizioni dei Mondiali (1958, 1962, 1966 e 1970). 5 volte campione sovietico, 78 presenze internazionali, un oro olimpico (1956). Dotato di fisico imponente (1,89 m), superbi riflessi e buoni piedi, sembrava “ipnotizzare” gli attaccanti avversari soprattutto dagli undici metri. A chi gli chiese quale fosse il suo segreto, rispose: “Fumo una sigaretta per calmare i nervi, poi butto giù un drink forte per tonificare i muscoli”.

IL COMMISSARIO TECNICO

Gavril KACHALIN (1911-1995)

Storico selezionatore dell’Unione Sovietica più vincente di sempre. Sotto la sua guida vennero conseguiti grandi risultati come l’oro olimpico a Melbourne 1956, il titolo europeo nel 1960 e la partecipazione a tre Mondiali (1958, 1962 e 1970) portando sempre a casa la qualificazione ai quarti di finale. Anche a livello di club raggiunse il successo conducendo la Dinamo Tbilisi al suo primo titolo sovietico nel 1964. Al termine della carriera lavorò presso l’accademia giovanile della Dinamo Mosca – in cui militò da giocatore vincendo due campionati – ed offrendo le sue preziose conoscenze alla Commissione Tecnica FIFA.

UEFA Team of the tournament

Yashin (U.R.S.S.), Durković (Jugoslavia), Novák (Cecoslovacchia), Netto (U.R.S.S.), Masopust (Cecoslovacchia), Ivanov (U.R.S.S.), Metreveli (U.R.S.S.), Galić (Jugoslavia), Ponedelnik (U.R.S.S.), Sekularać (Jugoslavia), Kostić (Jugoslavia).

Capocannoniere

2 reti: Ivanov, Metreveli e Ponedelnik (U.R.S.S.), Galic e Jerkovic (Jugoslavia), Heutte (Francia)