Conte artefice dello scudetto Juve. Promossi e bocciati della 37a di A

La Juventus raccoglie i frutti dello straordinario lavoro, in primis fatto da Antonio Conte, e può festeggiare il meritatissimo scudetto, a cui in pochi credevano in estate. Fa da contraltare l’ennesima giornata pessima degli arbitri, disastrose in particolare le direzioni di Rizzoli, Tagliavento e Peruzzo.

TOP

Antonio Conte: nel giorno in cui la Juventus festeggia lo scudetto, è giunto il momento di riconoscere tutti i suoi meriti. Ha preso una squadra allo sbando e ne ha fatto una corazzata vincente incarnando fin da subito nei giocatori il suo grande spirito combattivo. Quella della Juventus, brava a non mollare mai anche quando il Milan sembrava imprendibile, è la vittoria del gruppo. E’ la vittoria di Antonio Conte.

Diego Milito: chiamatelo semplicemente l’uomo derby. Decisivo nell’anno del triplette, decisivo all’andata e decisivo anche nel costringere il Milan ad abdicare allo scudetto. Implacabile sottoporta, infallibile dal dischetto. Non gli tremano mai le gambe, anzi. Quando c’è la stracittadina si esalta. Quando passa dalle sue parti, ad Abate per fermarlo non gli resta che sparargli.

Fabrizio Miccoli
: che Palermo sarebbe senza il suo capitano? Nel pirotecnico 4-4 col Chievo, classica partita da fine stagione, il Romario del Salento si scatena e realizza una tripletta che lo porta a quota 16 gol in campionato. Bellissima, in particolare la terza rete. Con una prestazione super evita ai siciliani di congedarsi con un’altra sconfitta dal Barbera. In attesa di capire se vi giocherà anche nella prossima stagione, dal momento che la sua permanenza non è affatto scontata.

FLOP

Arbitri: le giacchette nere meritano un capitolo a parte. Disastrosa la direzione nel derby di Rizzoli, che s’inventa un rigore per il Milan (Julio Cesar prende nettamente il pallone prima del contatto con Boateng), poi rischia di perdere di mano la partita nel momento più nervoso quando non sanziona un intervento killer di Samuel meritevole di espulsione. In Udinese-Genoa, Tagliavento penalizza oltremodo i liguri espellendo in 39 minuti Kucka e Palacio. Severo e anche ingiustificato il rosso all’argentino, che non sta neanche protestando con l’arbitro. Per ‘compensare’, annulla ingiustamente a Pazienza commettendo un altro grave errore. Per finire, in Roma-Catania Peruzzo assegna un rigore inesistente ai giallorossi per poi negarne uno solare a Bojan. Inoltre non vede una gomitata di Almiron a Pjanic. Insomma, una giornata (l’ennesima) da dimenticare.

Edinson Cavani
: nel momento decisivo della stagione, ha tradito il Napoli. Avrebbe potuto raddrizzare la partita di Bologna ma ha commesso due incredibili errori sottoporta anziché pareggiare. Evidentemente non era giornata neanche per lui, così come per i suoi compagni. Il suo campionato finisce quì perché, dulcis in fundo, era diffidato e ha ricevuto il giallo che gli farà saltare la partita col Siena. Non un bel modo di chiudere un torneo che lo ha visto, come l’anno scorso, tra i protagonisti assoluti con 23 gol segnati. Ma stavolta, senza il lieto fine.

Michele Canini: un bicchiere di champagne nella festa bianconera se lo merita anche lui. Il suo autogol maldestro, nel tentativo di anticipare Borriello sull’assist di Caceres, mette in cassaforte i tre punti decisivi che, uniti alla sconfitta del Milan, significano scudetto per la Juventus.