Insigne di qua, Insigne di là. Ma quanto è forte Insigne? Ormai non si parla di altro a Pescara e non solo. Lorenzo Insigne è l’attaccante del momento e a suon di genialate e colpi di classe sta trascinando il Pescara ai vertici del campionato cadetto.
E pensare che Torino e Inter, ai tempi del fatidico provino con cui tutti i calciatori iniziano, gli avevano detto “Sei bravo, ma ‘bassino’, ci dispiace”. Ma quel ‘bassino’, ora, è un autentico fenomeno: “Confesso che pensai anche di mollare il calcio. Poi, però, tenni duro perchè giocare a pallone mi piaceva troppo, trovai il Napoli che credette in me e mi prese nelle giovanili. Ed eccomi qui“.
Pescara, il Pescara di Zdenek Zeman che esalta le qualità del giovane attaccante cresciuto a Frattamaggiore e tifosissimo del Napoli. 16 gol finora alla prima apparizione in Serie B e soprattutto record frantumati come quello del famoso tridente foggiano composta da Signori, Baiano e Rambaudi. Sono 57 le reti in totale con Immobile e Sansovini frutto di un sistema offensivo che ogni domenica strappa applausi.
E proprio il Napoli sogna di poter contare su un giocatore come Insigne per la prossima stagione anche se il bomber campano ha altre idee per la testa: “Intanto, penso a conquistare la seri A sul campo col Pescara. Poi, parlerò col Napoli e prenderò la decisione giusta. Ma almeno un anno con Zeman mi piacerebbe“.
Estro, fantasia e genialate. Questo è Insigne ma, incredibilmente, da buon tifoso del Napoli, il suo idolo non è affatto Maradona come afferma alla ‘Gazzetta dello Sport’: “Maradona non l’ho visto giocare, ho ammirato i suoi gol in cassetta, uno dopo che, partendo da centrocampo, si era mangiato tutti gli avversari, l’altro su punizione a due in area contro la Juve, un capolavoro. Ho potuto seguire, invece, Del Piero. Mi ha conquistato con la sua tecnica, tant’è che ho imparato da lui i tiri ‘a giro’, e non solo su punizione. Lui è il mio modello – afferma Insigne – Mi ha colpito la sua serietà e la sua umiltà, in campo e fuori. E’ un esempio per tutti i ragazzi che si avvicinano al calcio“.
Il suo rapporto con Zeman? Speciale: “Ci ho creduto perchè sapevo quanti attaccanti sono diventati forti con Zeman. Non mi ha mai limitato. Mi ha detto che inventare va bene, ma senza danneggiare la squadra. Beh, i risultati si vedono“.
Fonte: Goal.com