È un Alessandro Diamanti polemico quello che parla alla Gazzetta dello Sport e cerca di far luce sul suo futuro diviso al momento fra il Bologna e il Brescia.
“Se mi fossi chiamato Diamantinho o Diamantinic sarei costato 40 milioni, invece costo molto meno. Sento in giro parlare di giocatori stranieri che valgono 20 milioni o più. – spiega Diamanti lanciando frecce velenose ai club italiani – In Italia i club non hanno problemi a spendere tanto per gli stranieri, mentre per noi italiano sono un po’ tirati”.
Il fantasista toscano infatti è valutato circa 10 milioni di euro, con il Bologna che nelle prossime settimane cercherà di riscattare l’altra metà del cartellino in mano al Brescia per 5 milioni. Il suo futuro dovrebbe essere quindi in Emilia come ammette lo stesso Diamanti: “Sono a metà col Brescia, ma Bologna è la mia priorità. Qui sto benissimo e sarei contento di rimanere. Se poi il club vorrà puntare ad un obiettivo più importante della salvezza, sarei prontissimo a dare il mio contributo”.