Fortune alterne per gli ex gemelli del gol della Sampdoria. Un ritrovato Cassano spinge il Milan nella goleada di Siena, Pazzini sciupa forse l’ultima chance per convincere Stramaccioni (e Prandelli).
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Antonio Cassano: come ha detto Nocerino, vedere Cassano in campo vale più di una vittoria. Ma nel lato pratico vale anche una vittoria, quella che tiene accese le speranze di titolo del Milan. Anche se sempre più sottili. A Siena Fantantonio gioca una gara semplicemente straordinaria. Un gol, due assist e tante belle giocate degne del suo repertorio. Un piacere, in tutti i sensi, rivederlo in campo dopo tutto quanto di brutto ha passato in questi sei mesi. Proprio vedendolo oggi, aumentano i rimpianti di Allegri.
Alessandro Diamanti: una prestazione da incorniciare nella partita che vale la salvezza del Bologna. Il tutto sotto gli occhi del ct azzurro Cesare Prandelli, sistemato in tribuna al Dall’Ara. Ora, pensare di vederlo entrare nel giro della Nazionale con gli Europei dietro l’angolo appare azzardato. Casomai è lecito chiedersi come mai un talento così cristallino, che a Bologna sta disputando forse la migliore stagione in carriera, non sia mai stato preso in considerazione nei mesi precedenti.
Mirko Vucinic: Un gol fantastico (volèe da applausi sulla punizione di Pirlo), una doppietta a sigillare il rotondo 4-0 di Novara che avvicina sempre più la Juventus allo scudetto. Come sempre, il montenegrino dà il meglio di sé nell’ultima parte della stagione. Buon per Conte, che con l’aver ritrovato la migliore versione di Vucinic proprio nel momento cruciale della volata scudetto ha avuto in mano una delle armi che alla lunga possono risultare vincenti.
FLOP
Gianpaolo Pazzini: meno male che quella col Cesena doveva essere la partita della sua rinascita. Rispolverato titolare da Stramaccioni dopo un mese di panchina, il Pazzo fa vedere in maniera fin troppo evidente di avere le polveri bagnate e al suo cospetto la difesa cesenate e ‘nonno’ Antonioli fanno buona figura. A metà ripresa lascia il posto a Milito. Difficilmente lo vedremo ancora titolare in maglia nerazzurra nelle ultime tre partite e, a questo punto, in maglia azzurra agli Europei.
Fernando Gago: la sua prestazione col Napoli è macchiata indelebilmente dal clamoroso errore sottoporta commesso dopo 26 minuti. Anche Totti, che si era visto respingere in precedenza il tiro da De Sanctis è rimasto incredulo nel vedere il ‘volante’ argentino calciare fuori il comodo tap-in da meno di un metro. D’altronde, non capita tutti i giorni di vedere sbagliare gol del genere.
Zeliko Brkic: ha sulla coscienza il primo gol del Milan. La sua presa difettosa in uscita bassa sul tiro-cross di Ibrahimovic è un regalo fin troppo facile da scartare per Cassano, che sblocca sul piatto d’argento una partita che stava diventando complessa per i rossoneri. Non esente da colpe neanche sul quarto gol di Ibra, quando però la partita era già finita.