Dalle 13:38 di oggi a Barcellona è terminata un’era, almeno calcisticamente parlando: da giugno Josep Guardiola non sarà più l’allenatore dello squadrone catalano. Emozione, qualche lacrima, tanti ringraziamenti e un nome che si staglia all’orizzonte blaugrana, quello di Francesc Vilanova Bayò, meglio conosciuto come Tito Vilanova. Il quarantatreenne ex vice di Pep sulla panchina azulgrana è stato, di fatto, nominato erede dell’ex centrocampista di Brescia e Roma, per guidare il Barça alla conquista di nuovi trofei nei prossimi anni. Una scelta fatta in nome di una precisa volontà da parte della dirigenza, quella cioè di non porre una frattura tra il vecchio ed il nuovo, ma di trasmettere una certa continuità al progetto Barcellona.
Chi meglio di Vilanova, infatti, può ricalcare quanto fatto durante questi 4 anni da Guardiola alla guida di Messi e compagni? Nessuno meglio di Tito conosce l’ambiente e, soprattutto, lo spogliatoio blaugrana, composto da tante prime donne, tutte unite nel raggiungimento di un fine comune chiamato vittoria. In questi mesi al servizio di Pep, il suo “delfino” ha imparato a conoscere i tanti campioni che compongono la rosa catalana, a ricevere la loro fiducia, a tenerseli stretti e a diventare uomo fondamentale, come dimostrano le testimonianze d’affetto nei suoi confronti quando, nel novembre dello scorso anno, fu costretto a sottoporsi ad un’operazione per farsi asportare un tumore alla ghiandola parotide.
Vilanova, classe 1969, ha avuto una carriera da calciatore non di primissimo piano. Formatosi nella cantera del Barcellona, non esordirà mai in prima squadra, ma nel Barcellona B. L’esordio da professionista avviene nella stagione 1991/1992 con la maglia dell’Uniò Esportiva Figueres, mentre quello nella Liga si concretizza un anno più tardi col Celta Vigo che lascerà nel 1995. Giocherà successivamente nel Badajoz, nel Maiorca, nell’Elche e nel Gramenet, tutte formazioni non di altissimo livello. Intrapresa la carriera da allenatore, Tito inizia la sua nuova avventura sulle panchine di club minori, come il Palafrugell o la Figueres.
La svolta arriva nella stagione 2006/2007 quando viene nominato vice allenatore del Barcellona B guidato dall’allora quasi esordiente Pep Guardiola. I due si conoscono bene, visto che hanno militato per diversi anni nelle giovanili del Barça per poi proseguire le rispettive carriere in maniera decisamente diversa. Vilanova segue l’amico-collega quando quest’ultimo viene chiamato a guidare la prima squadra dei catalani. Da qui in poi la storia è risaputa, con i 13 trofei vinti e l’esplosione del fenomeno Barcellona a livello calcistico nazionale ed europeo.
Un aneddoto che lo riguarda è l’ormai leggendario dito in un occhio ricevuto da José Mourinho durante una rissa scoppiata alla fine di un clasico di Supercoppa di Spagna, vinto dai blaugrana, che costerà due giornate di squalifica al tecnico portoghese del Real Madrid e una allo stesso Vilanova.