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Juve-Roma: le pagelle. Bianconeri da tricolore, Roma nulla.

La Juventus prende ago e filo in mano e, vista la straripante vittoria di questa sera contro la Roma, che arriva dopo lo stop interno del Milan oggi pomeriggio contro il Bologna, inizia a cucirsi lo scudetto sul petto.

Nella serata dello “Juventus Stadium“, i bianconeri di Antonio Conte azzannano la gara e dopo soli 8′ minuti sono avanti già di due gol, grazie alla pregevole doppietta di Vidal. Pirlo su rigore chiude il primo tempo servendo il tris, con la Roma in 10 uomini per l’espulsione di Stekelenburg in occasione dell’azione del penalty. Nella ripresa il tiro a giro di Marchisio completa la festa bianconera e spedisce nel baratro gli uomini di Luis Enrique.

 

JUVENTUS

Buffon 6 – Inoperoso. Coadiuvato dal reparto difensivo, non è chiamato mai ad intervenire. Partita da spettatore per il portierone bianconero.

Barzagli 6 – Gara tranquillissima per il difensore azzurro. Osvaldo, da solo, non fa paura e lui controlla la sua zona senza alcuna sofferenza.

Bonucci 6 – Prestazione diligente che fila via liscia, senza patemi ne’ preoccupazioni.

Chiellini 6 – Partita disputata sulla falsa riga dei suoi compagni di reparto. Questa sera non c’è alcun bisogno della sua vena gladiatoria. La Roma in avanti è davvero poca cosa e il suo compito può limitarsi al controllo della propria zona di presidio.

Lichtsteiner 6,5 – Visto che in fase difensiva non c’è molto bisogno del suo aiuto, si spinge in avanti frequentemente provando qualche folata pericolosa, con buoni cross e giocate in velocità.

Vidal 8 – Due gol e la solita partita mostruosa. Qualità e quantità servite al pubblico dello “Juventus Stadium” in abbondanti dosi, dominando il centrocampo e non sbagliando nulla. Se la Juventus vincerà il campionato, gran merito sarà anche di questo centrocampista cileno dallo spirito guerriero e dalle giocate di assoluta sostanza.

Giaccherini s.v – Prova un tiro da fuori ma, sul 4-0, non basta per incidere sulla gara.

Pirlo 7 – Cervello e faro, ragione e luce. Nella Milano rossonera continuano a mangiarsi le mani. Le solite giocate di classe e da grande campione, intelligenti e illuminanti. Sbaglia il rigore ma è pronto sulla ripartenza ad insaccare il povero Curci, impreziosendo così un’altra partita maiuscola con un gol più che meritato.

Marchisio 7,5 – Batte questa sera per numero di gol (contando anche la segnatura in Coppa Italia) il grande maestro Tardelli. Ma non gli basta: è una continua spina nel fianco nella difesa romanista, inserendosi con continuità e distribuendo passaggi colmi di sicurezza e fiducia. Altra grande prestazione per il Principino bianconero.

De Ceglie 7- Uno dei migliori della Juventus. Mangia l’erba sulla sua fascia di competenza, andando avanti e indietro come un pendolino scatenato e puntando costantemente Perrotta e Rosi, in crisi perenne.

Vucinic 7 – Ok non segna, ma le palle servite per i compagni (vedi lo scavino d’esterno destro per Marchisio nell’azione del rigore) con classe immensa fanno della sua partita una prova notevole. Si muove su tutto il fronte d’attacco e non manca alla festa contro la sua ex squadra.

Quagliarella 6,5 – Dimostra anche stasera la sua buona forma psico-fisica. Fino a quando resta in campo, si muove molto e con pericolosità, non trovando però la via del gol.

Del Piero s.v – Conte gli concede mezz’ora: la sua voglia di gol è evidente ma stasera la festa è già partita senza di lui.

Borriello s.v – Altro ex della partita, che entra però a partita già straconclusa e non trova molta voglia nei suoi compagni di aiutarlo ad insaccare la porta avversaria.

All. Conte 8 – Il campionato non è ancora finito e, ci scommettiamo, lui farà di tutto per rimanere con i piedi per terra. Ma la sua Juventus, attualmente, è una macchina quasi perfetta: intensità e qualità, motivazione alle stelle e dedizione comune alla causa, condizione fisica eccellente e continuità di risultati. Insomma, da tricolore, e il merito va in gran parte a quest’allenatore che, al primo anno di Juve, ha saputo dare tutto questo ad un ambiente proveniente da annate alquanto deludenti. Un rivoluzionario: ha vinto, in ogni caso.

ROMA

Stekelenburg 5 – Non è serata: dopo dieci minuti è già costretto a raccogliere nella sua porta due palloni e, dopo mezz’ora, mette fine alle speranze dei suoi con l’intervento su Marchisio che gli fa guadagnare la doccia anticipata e spinge nell’abisso la Roma.

Curci 6,5 – Nella disfatta giallorossa si distingue, alla prima presenza stagionale, parando un rigore a freddo a Pirlo (che poi però ribadisce in rete) e bloccando un altro complicatissimo diagonale ravvicinato di Marchisio. L’umiliazione dei capitolini di questa sera non è certo colpa sua.

Rosi 5 – Partita da mal di testa. De Ceglie lo punta (e lo supera) costantemente e non riesce mai a riprendersi.

Kjaer 4,5 – Conferma la sua annata no. Quagliarella e Vucinic contro di lui fan sempre bella figura e, ora, la sua permanenza a Roma sembra sempre più un miraggio.

De Rossi 5,5 – Il capitano giallorosso di questa sera non ha particolare demeriti e, giocando ancora una volta in un ruolo non suo, ha qualche attenuante in più dei suoi compagni di squadra con cui, però, deve condividere l’onta del poker subito.

Josè Angel 5,5 – Con 4 gol sul groppone sembra eccessiva una sufficienza ma, nella difesa romanista, è l’unico che ci mette un po’ di corsa in più.

Perrotta 4,5 – In difficoltà per tutta la partita a causa della grande prova di De Ceglie, non riesce a soccorrere a dovere Rosi e a raddoppiare sull’esterno.

Gago 5 – Lento nel pressing e surclassato nel confronto con i suoi dirimpettai bianconeri.

Marquinho 5,5 – Rispetto ai suoi compagni di reparto, mostra qualcosa in più a livello di corsa e impegno ma non basta, decisamente no.

Pjanic 5 – La fantasia? Nulla. La corsa? Altrettanto. Non incide e viene sostituito con la speranza che mercoledì sia una giornata migliore.

Borini s.v – Gioca una scarsa mezz’ora per poi abbandonare sconsolato il campo per lasciar posto a Curci, una volta rimasta in 10 la Roma a causa dell’espulsione di Stekelenburg.

Osvaldo 5,5 – Lasciato troppo solo dai compagni, non può incidere sul match. Contro il trio difensivo bianconero è davvero dura primeggiare.

Lamela s.v – Entra a partita già finita solo per la logica del turn over.

All. Luis Enrique 4,5 – Domani sarà una giornata molto lunga per il tecnico spagnolo. La sua squadra, dopo mesi e mesi, in nome di un fantomatico progetto ancora tutto da vedere e realizzare (ammesso che davvero ci sia), dimostra ancora lacune tattiche evidenti e continuità nulla. Essere sullo 0-2 dopo 8′ significa anche sbagliare approccio al match e, di conseguenza, anche scarsa forza psicologica. Insomma, tanto, ma davvero molto, lavoro da fare.

Arbitro Bergonzi 5,5 – In una partita senza storia, un paio di situazioni da rivedere: in occasione del primo gol di Vidal, forse Quagliarella in avvio di azione commette un fallo nello stacco aereo; giusto il penalty a favore dei bianconeri, forse eccessivo il rosso a Stekelenburg. Per il resto partita talmente a senso unico che occasioni di rilievo non se ne presentano più. Solo non vede uno sputo di Lamela nei confronti di Lichtsteiner, ci penserà la prova tv.