MondoPallone 2.0
I bravi prestidigitatori tirano fuori il classico coniglio dal cilindro; e, viste le feste appena passate, potremmo ancora dire che si tratta di un coniglio pasquale, sì.
Noi, per non essere da meno, abbiamo deciso di riservare il nostro coniglio dal cilindro qualche giorno avanti; e se avrete dato un’occhiata, non potrete non esservi accorti di quanto il sito sia cambiato di aspetto. È un po’ il nostro regalo per la Pasqua, al netto del ritardo. Siamo rinati ufficialmente il 15 novembre, ma rinasciamo un altro po’ anche oggi.
Con un aspetto molto più spregiudicato, e soprattutto molto più definitivo e che è, a mia conoscenza, un inedito a queste latitudini. Insomma: in Italia il giornalismo online è entrato essenzialmente come un adattamento del giornale stampato; proviamo noi, nel nostro piccolo, a spaginare e scompaginare la proposta. Il nostro viaggio era già ricominciato; ma adesso acceleriamo. Ci proviamo. Forti di qualche numero: superati i 100 follower su Twitter, superati i 300 fan su Facebook, superati i 100.000 contatti (in soli cinque mesi), superati (e da un po’) i 2.500 articoli.
Ma a fare MondoPallone è soprattutto la comunione di intenti della redazione. Ci sono due capi e (ri)fondatori (il MegaDirettore Milone e il sottoscritto) che cercano di agire col soft power, e che lasciano ampia libertà di movimento alla redazione (perlomeno: con Alessio ci piace pensare così). E una redazione che si arricchisce continuamente: di competenze, di amicizie e non solo. Dico questo perché se c’è una cosa che mi fa piacere e di cui sono orgoglioso è di assistere al ritorno affettuoso dei redattori del vecchio MondoPallone.net: penso a Stéphane Panetta e a Stefano Pellone, per esempio. Voglio dire: forse qualcosina nel cuore di qualcuno è rimasto, se tornano ancora a cercarci. È una grande soddisfazione, davvero.
Per scrivere questo editoriale ho voluto saggiare un po’ ricordi e impressioni di tutta la redazione. Di mio, mi sono ricordato di quella volta che, per non lasciare scoperta una rubrica settimanale, avevo scritto un articolo… con dieci giorni di anticipo. La mia rubrica era CalcioMondo, dovevo raccontare la settimana calcistica di ben undici campionati, ma in quei giorni cadeva proprio un esame universitario. Così, ero riuscito a scrivere senza citare nulla di nulla, alludendo al nulla, sapendo nulla; ma la rubrica c’era. (Un piccolo esercizio di stile.) Oppure Tommaso Maschio che alle quattro di notte scrisse, sull’autobus del ritorno, la cronaca di un Atalanta-Bologna rabbrividendo dal freddo perché la tifoseria di casa si era presa la premura di aprire definitivamente un finestrino.
Ma a furia di ricordare il passato, mi sembra quasi di cominciare a credere che MondoPallone sia un progetto vecchio; e non lo è affatto. C’è una redazione nuova che accoglie a braccia aperte anche i “veterani”, e da oggi, come vedete, si proietta ancora di più sul futuro. Pensando a quali nuove iniziative si possano proporre, continuando i successi di quelle appena intraprese (abbiate fede: le esclusive della Lega Pro andranno avanti a lungo), i redattori più nottambuli, quelli più folli o più pedanti, le difficoltà con qualche nuovo entrato, il recupero di qualcuno, continuando a scrivere e sperimentare e provare fantasie proibite sui rampicanti scatenate da parole pressoché senza senso compiuto…
Poi arriva quello tutto precisino che appena ha tempo corregge tutti e obbliga chiunque a usare ogni forma italiana possibile — che poi la persona in questione sarei io. La mia fortuna, peraltro, è proprio questa: di essere all’interno di un gruppo molto variegato eppure molto omogeneo in alcuni aspetti. (Anche se qualcuno, tipo Leonardo Peruzzi, mi aspetta al varco del primo errore grammaticale.) Per dire: nonostante di solito il mio ruolo sia piuttosto quello del “pompiere”, ho molto gradito l’entusiasmo di un redattore appena entrato che è stato un fuoco di fila di idee, iniziative e volontà. Ci si sopporta e ci si supporta nello stesso momento.
Perché la nostra filosofia è questa: sfogare la propria passione incanalandola nell’informazione, oppure per proporre una visuale differente, o ancora soltanto per esercitarsi e mettersi in gioco; con l’ulteriore vantaggio di potere scrivere liberamente per un giornale che non ha il minimo obbiettivo di lucro (anzi… qualcuno la nuova grafica l’avrà pur pagata, vero, Direttore?), e persegue soltanto se stesso: un progetto. Non c’è grande pressione interna, non c’è alcuna pressione esterna (nessuno sponsor, ad esempio, spinge a parlare bene della propria squadra e male di qualcun’altra, magari). Siamo indipendenti da tutto, persino da noi stessi. Parte del nostro affiatamento deriva proprio da questo.
Ognuno ha un suo spazio e la sua opportunità: Luca Lattanzi è stato “raccattato” che scriveva il pagellone per la sua squadra di calcetto, finché un’idea fortunata e rapace di Elia Modugno lo ha portato a fare lo stesso per la Serie A e per noi – e nel giro di poche settimane anche per il sito Goal.com, del quale è diventato collaboratore fisso. Ma un pezzettino di cuore lo mantiene ancora (anche) con noi, che teniamo sempre la porta aperta. E in ogni caso non c’è neppure bisogno di motivare la redazione ricordando che un talentuoso redattore è diventato prestissimo caporedattore del vecchio sito, e ora ci guarda tutti dall’alto al basso: parlo sempre del “mio” Direttore, che si è meritato tutto sul campo.
Abbiamo avuto una prima grafica verde, nel vecchio sito; e una grafica provvisoria finora. Ora siamo definitivi (qualsiasi cosa questa parola voglia dire): sappiamo chi siamo e che aspetto abbiamo e avremo. Chi siamo: un gruppo di persone e amici che condividono un progetto che è di tutti e di ognuno, dove non ci sono vincoli (né riconoscimenti, se non la gloria); persone che vogliono crescere e credere in quello che fanno; e che ci tengono parecchio. Che aspetto abbiamo: difficile da definire, direi che cerchiamo di stare all’incrocio tra rigore istituzionale e carattere sbarazzino (siamo tutti compresi in età che, in Italia, sono ritenute troppo giovani per fare alcunché di vero), tra credibilità e sperimentazione (con qualche caso particolare, come il nostro pesce d’aprile). Chi diventeremo: ce lo diranno i nostri lettori. Con quale aspetto: lo vedete tutti, adesso (dopo alcune settimane di lavoro).
Cinque mesi di grafica provvisoria, ma ora ci siamo. E siamo pronti a coprire i prossimi Europei, pronti a seguire l’estate del Calciomercato e dei campionati sudamericani, pronti a gettare il pallone oltre l’ostacolo. Ad aprirci al mondo, senza avere nessuno a coprirci le spalle, forti soltanto della nostra compattezza, della nostra passione, del nostro coraggio. Questa è la base da cui partiamo; tutto il resto è il nostro dafarsi, e state sicuri che lo faremo, e ce la faremo.