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“Sembrava sorridesse…”. Le lacrime di Annina, la fidanzata di Morosini

Annina, la fidanzata di Piermario Morosini e, forse, l’unico vero motivo per cui quel ragazzo così timido e forte continuava a sorridere, ha dovuto questa mattina affrontare la prova più dura.

Presentatasi alle 8 e 30 all’obitorio, a Pescara, è stata chiamata a riconoscere il corpo del suo compagno tanto amato e che ora l’ha lasciata sola. All’uscita, in un primo momento la ragazza sembrava reagire con tenacia incredibile ma poi, stroncata dal dolore, si è abbandonata fra le braccia di alcune amiche in un lungo e dirotto pianto.

Di sconfinata dolcezza le strazianti parole della ragazza: “Sembrava sorridesse, era bellissimo…“. La ragazza ha poi spiegato che l’autopsia per stabilire con precisione le cause del decesso verranno effettuate nella giornata di domani.

Frasi affettuose e memorie commosse arrivano da tutto il mondo del calcio e da tutte le persone che, prima o poi, sono entrate in contatto con questo povero ragazzo scomparso. Bernardo Corradi, che ora gioca negli Stati Uniti nella MLS, conosceva personalmente Piemario Morosini e con queste parole toccanti vuole ricordarlo: “E’ stata una giornata strana per me, perché ho perso uno dei miei amici – ha spiegato Corradi al sito MLSSsoccer.comAbbiamo giocato insieme un anno all’Udinese e lui era solito venire da me a cena. Ha avuto una vita difficile, ha perso i genitori, il fratello, ma era un bravissimo ragazzo, sorrideva sempre“.

L’ex calciatore dei friulani ha poi raccontato di aver chiesto di entrare in campo al mister della sua squadra, i Montreal Impact, per battere il rigore e segnare in ricordo dell’amico che non c’è più. “Grazie, grazie per avermi permesso di segnare un gol per il mio amico“. Avrebbe detto Corradi al suo allenatore Jesse Marsch.

Il cordoglio che arriva dal suo procuratore, Ernesto Randazzo, è poi di quelli che lasciano senza fiato: “Piermario era un giovane uomo che aveva sofferto e che chiedeva sempre a bassa voce se poteva avere un attimo di felicità, ma è evidente che ieri la risposta è stata no…

Franco Boccafogli, preparatore dei portieri del Livorno, dice di lui: “Mi sono accorto subito che era scivolato in modo strano e quando ci siamo resi conto che stava male siamo corsi subito in campo dalla panchina, poi una gran confusione intorno a Mario. Era un ragazzo d’oro uno di noi, stava facendo molto bene sia in campo che fuori, siamo distrutti“.