C’era una volta la “quota salvezza”, una delle grandi certezze del calcio nostrano. Una soglia che aveva lo stesso valore di una conquista dello scudetto per una società medio piccola impegnata nel massimo campionato. Raggiungere quel traguardo voleva dire ipotecare la salvezza e poter gestire le ultime giornate con grande tranquillità e poter festeggiare un altro anno di permanenza nell’elite calcistica.Pure i pareggi pilotati, i famosi “biscotti di fine campionato” sembrano ormai passati di moda. Con i tempi che corrono accontentarsi di un solo punto forse non è di grande aiuto e così si punta al bottino grosso. La zona retrocessione si è trasformata in un enorme enigma di difficile risoluzione e degno di un cruciverba di Bartezzaghi, reso ancora più complicato dall’ombra del nuovo scandalo calcio scommesse.
Il fulcro principale è il Lecce, terzultimo in classifica ma imbattuto da cinque partite. Dopo un pessimo avvio di campionato i salentini sono riusciti a svegliarsi sotto la guida di Serse Cosmi; l’uomo del fiume ha saputo inculcare nei suoi ragazzi quello spirito battagliero che ha permesso loro di mantenersi ancora in corsa. Il Lecce è una squadra che non sa arrendersi; i quattro punti persi nelle sfide con Cesena e Novara sembravano una condanna, invece la goleada con la Roma e la straordinaria rimonta avvenuta nei dieci minuti finali del match del “Massimino” hanno riportato speranza nell’ambiente.
I pugliesi, però, devono guardarsi alle spalle dal rischio di una possibile penalizzazione che potrebbe cancellare un’eventuale impresa raggiunta sul campo. Lo sanno bene a Firenze dove le notizie provenienti dalle ultime indagini stanno attenuando l’ansia di un ritorno nel campionato cadetto. Per i viola è stata una settimana particolare, passata tra la gioia del successo milanese sul campo della prima in classifica al dramma del pareggio interno con il Palermo che ha riportato la Fiorentina a soli tre punti di distanza dalla zona retrocessione. La serie B rappresenterebbe il completo fallimento e forse anche la fine dell’avventura gigliata dei Della Valle, considerati da qualche tifoso viola peggiori della gestione Cecchi Gori.
Nei bassifondi della A troviamo anche il Genoa. Un anno fa la tifoseria rossoblu si compiaceva per il dramma sportivo vissuto dai cugini doriani e ora il beffardo destino potrebbe riservare loro la stessa identica fine e sempre per mano del Lecce.
Ci attendono da qui a maggio sei giornate di fuoco, da seguire con estrema attenzione. Per una decina di società non basterà più basarsi su ipotetici calcoli e previsioni, ma sarà necessario raggiungere la garanzia matematica per potersi finalmente definire fuori dalla lotta.