Evitare in tutti i modi un incubo vissuto come un sogno nella passata stagione: è questa la parola d’ordine in casa Genoa. Il ricordo della retrocessione in B della Samp è ancora troppo nitido, la paura di imitare i cugini è tanta. Alcune indiscrezioni raccontano di un Preziosi sempre più disorientato, incapace di trovare lo sbocco giusto per raddrizzare una situazione inaspettata, incomprensibile. Il presidente rossoblu, secondo gli ultimi rumors, avrebbe addirittura pensato ad esonerare nuovamente Malesani. Un’idea abbandonata subito, per fortuna aggiungiamo noi.
Il marasma dei grifoni nasce da una strategia societaria completamente sballata: Pegli è diventato un porto di mare, un andirivieni continuo di calciatori con le prospettive confuse. Il Genoa è la squadra più antica d’Italia, possiede un pubblico eccezionale e una storia importantissima, quella maglia dovrebbe rappresentare un punto di arrivo. Le operazioni alla Boateng facilitano solo il bilancio, non la parte tecnica; i ricavi, probabilmente, andrebbero cercati in un altro modo. E così il giocherellone Preziosi, troppo attratto dal suo personalissimo Monopoli, è riuscito nell’impresa di costruire un gruppo senza né capo né coda: una difesa vecchia, un centrocampo poco complementare e un attacco inesistente, parzialmente corretto con l’acquisto di un ex campione come Gilardino. Ma Gilardino, ormai, non crea alcuna differenza. Il povero Malesani, settimo a dicembre nonostante tutto, viene esonerato per far spazio a Marino, ritorna e tappa almeno l’emorragia difensiva, ma cosa ne guadagna? Il rischio di un nuovo licenziamento. E chi scrive, è bene ricordarlo, non si distingue certamente come il più grande fan del tecnico veronese.
Aspettando la fine di questo terribile calvario, con la retrocessione o senza, il Genoa comincia a rendersi conto di possedere in casa una soluzione terribilmente efficace. Ci riferiamo a Vincenzo Torrente, ex bandiera del Grifone da calciatore e da allenatore delle giovanili, artefice della promozione in serie B del Gubbio e dell’attuale campionato del Bari, onorevolissimo nonostante le mille problematiche che attanagliano l’ambiente pugliese. Torrente sarebbe accolto benissimo dalla tifoseria, conosce ogni segreto rossoblu e, soprattutto, sta dimostrando di essere un bravissimo tecnico: Preziosi ne è ben conscio. Il Genoa è stato privato della sua unicità, alla miriade di calciatori succedutisi in questi anni non si è fatto avvertire il peso di una maglia simile. Chi firmava per Preziosi, magari, lo faceva perché sperava di giocare nell’Inter o nel Milan. Così non va bene, bisogna recuperare onore e senso di appartenenza: chi meglio di Vincenzo Torrente?