Roma, vittoria dal sapore di Champions! All’Olimpico, Udinese battuta 3-1

Voglia d’Europa, fame di punti, grandi ambizioni all’Olimpico, riflettori sulla Capitale per un Roma-Udinese che accende il turno infrasettimanale. Da una parte la volontà di dimenticare Lecce e tornare a sperare nel terzo posto; dall’altra il desiderio di bissare l’importante successo col Parma e alimentare quel pensiero stupendo che infiamma le ambizioni dei tifosi friulani. Luis Enrique si presenta in campo con la novità De Rossi centrale difensivo; Heinze va in panchina, a centrocampo c’è Marquinho, con Totti alle spalle di Osvaldo e Lamela. Guidolin esclude a sorpresa Armero dall’undici titolare, affida le fasce a Pasquale e a Pereyra, e chiama in causa il solito Di Natale, ispirato sulla trequarti dalle idee di Abdi. 

Non ci mette molto il match ad accendersi: il gioco è subito rapido, divertente, con l’Udinese intenzionata a rompere il possesso di una Roma geometrica, ispirata da un Totti che cerca di affondare con le solite verticalizzazioni immediate. L’undici di Guidolin controlla, punta a farsi vedere in contropiede, ma si fa sorprendere all’ottavo minuto quando Osvaldo sfrutta un bell’assist di Pjanic per liberarsi di Coda e Danilo per concludere in porta, trovando la pronta e reattiva risposta di Handanovic; ma il pallone torna ancora sui piedi dell’attaccante italoargentino, che ci riprova, stavolta in maniera vincente.

Gol numero undici per l’ariete giallorosso, e match che si mette in discesa per i capitolini, che provano, forti del vantaggio, a far prevalere il loro gioco di possesso, vedendosi però comunque spezzare le idee da un’Udinese che seppur non si riveli effettivamente pungente, prova a riordinare le idee puntando prima a compattarsi in retroguardia, con la Roma costretta ad affidarsi ai calci piazzati e alle conclusioni dalla distanza, poi tenta man mano di affondare in ripartenza, costruendo sull’asse Di Natale-Pereyra una netta occasione per il pari a dieci minuti dall’intervallo. Luis Enrique striglia, allora, i suoi, onde evitare che l’impeto friulano possa risultare pericoloso, e sopratutto per risvegliare l’animo di una Roma che dal canto suo manovra, gioca in maniera ordinata, faticando però a trovare gli opportuni spazi, e concedendoli, invece, a un’Udinese che a un minuto dal riposo trova il gol che ristabilisce l’equilibrio.

Grande invenzione di Di Natale per Gelson Fernandes, che parte in verticale, controlla, e appoggia in rete il pallone dell’uno a uno. Primo gol in campionato per il centrocampista svizzero, rete che scuote l’animo dell’Udinese, e che stordisce una Roma che nella ripresa prova ad avanzare il baricentro, incrementando il possesso, ma comunque continuando a regalare spazi che l’undici di Guidolin utilizza per proporsi in avanti, facendo paura soprattutto con l’inserimento dei mediani dalle retrovie.

Passano i minuti, la partita si infiamma, Osvaldo va a un passo dal nuovo vantaggio al minuto 57’, quando da posizione defilata coglie il palo servito abilmente da Totti. E’ l’occasione che dona vigore a una Roma dinamica, intenzionata a scardinare l’intelligente ragnatela di maglie disegnata da Guidolin attorno agli avanti giallorossi, che anche quando riescono a superarla, si trovano di fronte l’estro di un Handanovic che dimostra di poter veramente competere con i migliori al mondo. Vedere l’intervento super sulla conclusione ravvicinata, a giro, del Coco Lamela, che a un passo dal far esplodere la propria esultanza, si vede strozzare la gioia in gola dal riflesso strepitoso del numero uno sloveno.

Girandola di cambi: fuori Lamela nei capitolini, dentro Bojan per vivacizzare l’attacco. Guidolin risponde con Ferronetti per Pereyra, secondo cambio della serata dopo quello, appena precedente, di Barreto per Abdi. Il ritmo del match rallenta, ma il leitmotiv resta identico: Roma manovriera, Udinese attenta e compatta, brava nel costringere l’undici avversario a decentrarsi, a puntare sull’esterno, e a costringerlo sempre e comunque alle conclusioni dalla distanza.

C’è bisogno, dunque, dell’occasione perfetta, della giocata opportuna per risolvere la partita, e la trova Osvaldo, a quattro dal termine: l’italoargentino va via in verticale, supera Handanovic e dopo un controllo a rientrare serve a Totti un pallone solo da spingere in rete. Gol numero cinque per il capitano romanista, rete che accende ovviamente il finale, con l’Udinese che spera di sfruttare gli ultimi minuti per riagguantare il nuovo, eventuale, pari.

La conseguenza è che gli spazi che si vengono a creare a favore degli undici di Luis Enrique consentono proprio a questi ultimi di chiudere anticipatamente i giochi, perché in pieno recupero Bojan fugge via sulla sinistra in contropiede, e serve a Marquinho un cross che il brasiliano spinge, di testa, in rete. Secondo gol in tre partite per l’ex Fluminense, e partita che si chiude praticamente qui: la Roma vince e si rifà sotto, l’Udinese perde, ma resta in corsa, la situazione dice friulani 51; capitolini 50, e l’impressione è che, da qui alla fine, ne vedremo veramente delle belle.

(Fonte: Sportitalia)

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Alex Milone