I tempi difficili di Luis Enrique, “ma non mi dimetto”
Dopo l’ennesima partita da dimenticare e una continuità che prende sempre più le sembianze di una chimera, Luis Enrique deve affrontare minuti difficili.
In casa Roma c’è estrema delusione e qualcuno inizia a vociferare che la posizione di “Lucho” non sia più così solida come ad inizio stagione. Nel dopo partita di Lecce-Roma il tecnico asturiano è chiamato a rispondere dei maliziosi sussurri che lo volevano dimissionario: “Voci su mie dimissioni? E’ curioso se succede così, non mi passa per la testa il pensiero di dimettermi. E’ normale che io sia deluso come è normale che io mi prenda, come faccio sempre, le mie responsabilità quando perdo. Dopo il primo gol la partita è diventata impossibile, è stato un colpo pesantissimo“.
Intanto anche il ds giallorosso Walter Sabatini prova a vestire i panni del pompiere e a spegnere i bollori romanisti: “Luis Enrique è sicuramente amareggiato, ma non ha nessun proposito di abbandonare. Vuole ricominciare a lavorare e in momento è il primo a voler ripartire, ma la sua posizione è solidissima.”
“Da domattina si ricomincia con Luis Enrique – ha continuato – anche se oggi la Roma ha fatto forse la peggior partita del campionato. Comunque anche queste sconfitte ci aiutano a capire la strada da percorrere. Il progetto è all’inizio e non può certo essere considerato fallimentare“.
Ora però gli obiettivi cambiano e Sabatini è il primo ad ammetterlo: “Dopo questa partita parlare di Champions League è irriverente“.