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Carlò e i primi mesi a Parigi, progetto super ma… con alti e bassi

Revons Plus Grand. Letteralmente “Sognamo più in grande”. E’ questa la frase scritta a caratteri cubitali all’interno del Parc des Princes, casa del nuovo PSG di Carlò Ancelottì (non so voi ma trovo orribile questo continuo “francesizzare” dei cugini d’oltralpe). Sognare in grande è soprattutto l’intenzione del neo presidente Nasser Al-Khelaifi, uomo fidato del principe erede del Qatar Tamin bin Hamed Al Thani, che insieme al ds Leonardo ha voluto fortemente l’ex allenatore di Milan e Chelsea, nonostante Antoine Kombouare’ aveva portato i parigini in testa alla classifica prima della sosta natalizia.
Sembrerebbe paradossale una scelta del genere, ma se un tecnico del calibro di Ancelotti è sulla piazza, è giusto che un club ambizioso ci faccia un pensierino. “I miei primi mesi a Parigi sono stati molto belli” – ha dichiarato recentemente Ancelotti- “Il campionato dobbiamo vincerlo”. Già,  proprio quella Ligue 1 che ora sembra scappare di mano, col Montpellier di Giroud e compagni più agguerrito che mai e con i campioni in carica del Lille tornati prepotentemente alla carica. I risultai del PSG sono tutt’altro che eccezionali, se consideriamo le difficoltà a imporsi in trasferta e soprattutto le prime sconfitte stagionali arrivate in coppa di Francia contro il Lione e in campionato contro il Nancy. Sconfitte che hanno messo tutti sul banco degli imputati, in primis l’allenatore dal quale ci si aspetta sicuramente di più visto il suo palmares, e anche diversi nuovi acquisti considerati star ancor prima dell’inizio del campionato. Mi riferisco in particolare a Javier Pastore, pagato 43 milioni di euro, acquisto più costoso della storia del club, del calcio francese e quindicesimo acquisto più caro in assoluto. Beh in Francia ancora aspettano che si svegli dal torpore in cui è crollato. Leonardo ha provato negli ultimi tempi a gettare acqua sul fuoco, affermando all’Equipe che l’ex rosanero sia costato meno dell’astronomica cifra citata da tutti, e che avrebbe firmato se all’inizio di aprile il suo PSG si fosse trovato secondo in classifica. Certo che se spendi certe cifre e non sei nemmeno in testa a un campionato che non è propriamente la Premier league faresti meglio ad accettarla qualche critica…Non dimentichiamoci che parliamo dell’unico club della capitale, di tifosi che rappresentano circa l’11% dell’intera popolazione francese, secondi solo all’ Olimpique Marsiglia. Insieme all’OM inoltre, la squadra nata dalla fusione di Paris F.C e Stade Saint- Germain è l’unico club francese ad aver vinto un trofeo internazionale, la Coppa delle Coppe del 1996 quando battè in finale il Rapid Vienna per 1-0 col gol di Bruno N’Gotty. Questa stagione abbiamo detto è caratterizzata da alti e bassi improvvisi, ma il progetto rimane straordinariamente importante, destinato a mio avviso a portare la squadra con la Tour Eiffel sul petto a dominare in Francia e a ben figurare in Champions League. Senza dubbio, quello attuale tutto può essere considerato meno che un brutto momento per essere tifosi del PSG…