La filosofia di Luis Enrique già non conta più nulla: “Bel gioco? No, terzo posto”.

E’ stato salutato da quasi tutti gli addetti ai lavori come l’uomo giusto per portare una ventata di freschezza alla vecchia mentalità pallonara italiana e come il portatore di una nuova filosofia di gioco, spettacolare e vicina al modello perfetto del Barcellona.

Ma Luis Enrique, tecnico spagnolo della Roma formato U.S.A, smentisce se’ stesso e tutti i suoi ammiratori con dichiarazioni che assomigliano molto alla visione nostrana di calcio: “Giocare bene? Ora è più importante il terzo posto, in qualunque modo, anche se penso che sia più facile fare risultati giocando bene. Non so quante vittorie servano per la Champions, ma la squadra sarà in corsa fino alla fine“.

Un cambio di rotta insomma, una mentalità in ginocchio di fronte alla necessità di risultati e, di conseguenza, di introiti economico-commerciali non da poco. Sulla gara impegnativa che attende la Roma al “Via del Mare”, in casa del pericolante Lecce: “In questa stagione abbiamo fatto delle belle gare e poi subito delle sconfitte pesanti, ora mi aspetto una buona prestazione, per noi la gara di Lecce è importantissima“. Elogi per il collega Cosmi: “Un tecnico di grande esperienza, che sa quello che fa. Domani il Lecce si gioca tanto, per loro è un’opportunità importante per arrivare alla salvezza. Cosmi tifa Roma? Domani tiferà Lecce“.

Com’è facile diventare, a poco a poco, sempre più “italiani”…