Calcioscommesse – Arrestato Masiello: ha venduto il derby col Lecce

E’ la nuova bufera del calcioscommesse. Altre prove su come lo scorso campionato di serie A sia stato falsato. A partire da ieri notte la procura di Bari sta eseguendo alcune ordinanze di custodia cautelare con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva. Tra i destinatari Andrea Masiello, terzino ex Bari quest’anno all’Atalanta. L’accusa per lui è di aver truccato le ultime partite dello scorso anno del campionato di serie A, quando il Bari era ormai retrocesso, vendendo informazioni ad alcuni gruppi di scommettitori.

Nel mirino è finito il derby con il Lecce, gara che permise ai salentini di guadagnare la salvezza sul campo del Bari con un turno di anticipo. Partita che Masiello avrebbe venduto per 300mila euro e nella quale segnò un clamoroso autogol. Agli atti anche il coinvolgimento di alcuni esponenti della tifoseria organizzata che avrebbero fatto pressioni con i giocatori perché perdessero la gara con il Cesena, sulla quale scommisero. C’è poi la gara con il Palermo, gestita dagli Zingari, quella con il Bologna e Bari-Chievo e Bari-Samp. Secondo gli investigatori fu truccata dai giocatori del Bari anche Udinese-Bari ultima gara di campionato del maggio 2010: alcuni biancorossi, tra cui secondo Masiello anche l’attuale difensore bianconero e della nazionale Leonardo Bonucci, si organizzarono per un over (partita con più di tre gol, la gara finì 3-3).

Iscritti nel registro degli indagati ci sono Daniele Portanova (difensore del Bologna), Alessandro Parisi (difensore del Torino), Simone Bentivoglio (Samp), Marco Rossi (Cesena), Abdelkader Ghezzal (Cesena), Marco Esposito, Antonio Bellavista e Nicola Belmonte (Siena). Nel registro degli indagati ci sono anche i nomi del factotum barese Angelo Iacovelli, tre ristoratori – Nico De Tullio, Onofrio De Benedictis e Francesco De Napoli – ritenuti complici dei calciatori, scommettitori e loro amici: Arianna Pinto, Giovanni Carella, Fabio Giacobbe, lo ‘zingarò Victor Kondic, Leonardo Picci e l’albanese Armand Caca.

[Repubblica.it]