L’ultimo viaggio di Pietro “Il Grande”
Otto anni. Otto anni per prendere un pezzo di terra, ararlo, coltivarlo e costruire un impero. Prendere una società con soli due giocatori in organico, investire risorse fisiche e finanziarie e portare una squadra dalla Serie B alla A, fino a fargli respirare aria di Europa, costruendo un centro sportivo di proprietà da fare invidia ai migliori esistenti in Italia e progettare anche un nuovo stadio degno di un club di massima serie. Pietro Lo Monaco, numero uno in coabitazione con il presidente Nino Pulvirenti, ha fatto tutto ciò con il Catania. E a fine stagione stiamo pronti ai saluti al factotum rossazzurro.
Proprio nella giornata di ieri l’amministratore delegato e direttore generale del Catania, come ogni anno suole fare in questo periodo della stagione calcistica, ha preso il suo aereo direzione sudamerica, per trascorrere la solita settimana tra Brasile, Argentina, Uruguay, e scovare nuovi giovani talenti, portarli in Italia e valorizzarli.
Questa volta, però, pare proprio che l’avventura dell’ad rossazzurro in terra etnea sia giunta al termine, e questo viaggio sarà probabilmente l’ultimo che il Direttore farà in qualità di osservatore del Catania.
Di certo si sentirà un contraccolpo dopo il suo addio. In giro per l’Italia ci sono molti dirigenti preparati e capaci di continuare quanto di buono fatto finora, ma il carattere e il fiuto per l’affare del buon Pietro di certo farà sentire la sua mancanza.
Niente paura, però. Il massimo dirigente etneo è un uomo tutto d’un pezzo e non andrà mai via prima di portare a termine il suo lavoro.
E non parliamo solo del completare e preparare la nuova rosa dei giocatori per l’anno prossimo. Certamente Lo Monaco non lascerà mai il Catania se prima non avrà trovato un sostituto degno di poter mescolarsi con l’ambiente alle falde dell’Etna come lui ha saputo fare.
L’amore e la passione con cui ha portato avanti la società rossazzurra lo porterà a staccare la mano del club dell’Elefante solamente quando sarà sicuro che l’Impero avrà altrettante affidabili fondamenta su cui poggiarsi.