Il neo Team Manager del Palermo, Christian Panucci, si presenta in conferenza stampa alla città siciliana. Voluto dal presidente Zamparini, alla ricerca di un uomo carismatico e lucido, l’ex difensore giallorosso dimostra di possedere già idee molte chiare.
Interrogato sulle motivazioni della sua scelta, Panucci risponde così: “Pensavo di cimentarmi come allenatore, non lo nascondo. Ho accantonato questa idea dopo aver parlato con il presidente: ci ha messo cinque minuti a convincermi. Curerò i rapporti con la squadra, non andrò in panchina ma sarò sempre presente. Capello, un padre per me, mi ha consigliato di non pensarci due volte ad accettare l’offerta. Si tratta di una sfida molto importante per me: a 38 anni mi rimetto in gioco”.
Le mansioni di cui Panucci dovrà occuparsi sono ben chiare: “Il mio compito principale è quello di essere un punto di riferimento per l’intero gruppo dei calciatori. Un collante tra squadra e società. Introdurrò delle regole nello spogliatoio perché sono convinto che, alla resa dei conti, sia proprio una certa disciplina a determinare quei 4 – 5 punti in più. Mi confronterò con Cattani sul mercato ma non ci sarà nessuna sovrapposizione di ruoli: le decisioni finali spetteranno a lui. Zamparini vuole solo il bene del Palermo, è una persona determinata e ambiziosa. Anche per me vale la stessa cosa: a vincere dovrà essere il Palermo, non Panucci”.
Sulla competenza e personalità di Christian non esistono dubbi. Si tratta di un nome perfetto per accordare all’unisono l’emisfero siciliano, accogliente sin dagli albori nei suoi confronti: “Il primo impatto con la città è stato buonissimo. Il calcio qui è vissuto intensamente, c’è grande amore verso la squadra e questo, di conseguenza, comporta delle responsabilità precise. Meglio così: nella mia carriera non mi sono mai tirato indietro. Gli arabi? Il loro arrivo rappresenterebbe una svolta decisiva. Il presidente mantiene i contatti, ma in ogni caso il futuro del Palermo è assicurato“.