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Vucinic geniale, Cerci irritante. I promossi e i bocciati della 28a giornata di Serie A

Nella goleada della Juventus a Firenze spiccano da un lato la prova mostre di Mirko Vucinic e dall’altro la sciocchezza di Alessio Cerci, che si fa espellere e lascia la Fiorentina in dieci dopo 20 minuti. Emanuelson lieta sorpresa del Milan a Parma, Milito sbaglia un rigore e tradisce l’Inter.

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Mirko Vucinic: un gol, tre assist e un palo. A Firenze si è potuta ammirare finalmente la versione migliore del montenegrino, quella per cui a Roma era stato paragonato addirittura a Ibrahimovic. Rispetto allo svedese, però, la prima differenza che viene in mente si chiama continuità. Se si fosse espresso più spesso su questi livelli, la Juventus avrebbe sicuramente qualche pareggio in meno e qualche punto in più. E magari ora sarebbero i bianconeri a guardare il Milan dall’alto verso il basso. E non viceversa.

Urby Emanuelson: rischia di diventare l’uomo in più del Milan in questa volata scudetto. La lunga lista di infortuni che stanno falcidiando i rossoneri l’ha sicuramente agevolato a ritagliarsi un posto in squadra e lui sta facendo di tutto per non uscirne più. Dopo una prestazione sontuosa come quella offerta a Parma, condita da un gol da urlo, sarà dura per Allegri tenerlo fuori anche quando recupererà i vari Boateng e Cassano.

Mauricio Pinilla
: per la seconda settimana consecutiva, un giocatore del Cagliari riesce a segnare una tripletta. Se quella di Larrivey a Napoli era stata del tutto irrilevante, quella del ritrovato attaccante cileno porta in dote tre punti preziosissimi ai sardi in chiave salvezza. In uno dei lunch match meno combattuti che si siano mai visti, prima sblocca il risultato da opportunista e poi finisce un Cesena ormai allo sbando con due tiri dal dischetto.


FLOP

Alessio Cerci: certe volte viene spontaneo domandarsi cosa passi nella testa dei giocatori. Dopo aver fatto tanta panchina, gli capita una chance irripetibile contro la Juventus e lui cosa fa? Rovina tutto facendosi cacciare dopo 20 minuti per un fin troppo plateale calcio nel sedere a De Ceglie. Episodio che dà il via alla disfatta dei viola e a tutto il resto che ne è conseguito. Non stupiamoci se per caso non dovessimo più vederlo nell’undici titolare della Fiorentina da qui alla fine del campionato.

Diego Milito: secondo errore dal dischetto consecutivo per il Principe. Se quello col Chievo alla fine è risultato ininfluente, quello con l’Atalanta si è rivelato invece decisivo. E si tratta di un errore gravissimo, perché arriva nel momento più delicato della stagione dopo la sfortunata eliminazione in Champions e soprattutto perché cancella le residue speranze dei nerazzurri di raggiungere il terzo posto.

Christian Zaccardo: giornata storta per uno dei campioni del mondo del 2006. Concede inopinatamente il rigore che spiana la strada al Milan allargando il braccio sul tiro Emanuelson, poi ne provocherebbe un altro su Ibrahimovic che per sua fortuna Banti non vede. Per completare la sua prova negativa, si fa ammonire e salterà il Cesena per squalifica.