Il presidente della Figc, Giancarlo Abete, è intervenuto ai microfoni di “SkySport24″ a margine della premiazione per Gianni Rivera indotta da Michel Platini. Le prime parole, inevitabilmente, ricadono sull’ex Golden Boy: ” Gianni è un grande esponente del calcio italiano.Ha un passato glorioso con la maglia del Milan e dell’Italia; attualmente svolge compiti importantissimi per l’intero movimento. E’un riconoscimento che premia un po’ tutti noi”.
E già, proprio Rivera, uno dei quattro Palloni d’Oro della storia italiana. Riusciremo ad aggiornare presto questo numero? Abete la vede così: “Diciamo che per il momento il numero è pari ai Mondiali vinti. Magari se trionfassimo nuovamente in quella competizione, un altro italiano sarebbe premiato. Balotelli? E’ancora presto”.
Il discorso verte poi sul ruolo che gli azzurri potranno recitare in Polonia e Ucraina; la fiducia di certo non manca: “L’Italia non ha mai partecipato ad una competizione ponendosi obiettivi minimi. Sulla carte, sicuramente, tre o quattro squadre ci sono superiori. Ma questo non vuol dire nulla, la storia parla chiara e noi andremo lì convinti di giocarcela con tutti”.
Il silenzio stampa della Juventus è un argomento scottante, Abete cerca di usare il buonsenso: “Rientra nella normalità un periodo di stress per i risultati che non arrivano. Poi alcune decisioni ritenute sfavorevoli accentuano ulteriormente tale stato d’animo. Calciopoli è finito, non esiste nessun complotto anti – Juve e i presunti errori arbitrali non possono essere catalogati tra le oscurità del calcio. Ci vuole serenità, trasparenza ed equilibrio: gli arbitri sono i primi dispiaciuti quando sbagliano. Cerchiamo di aiutarci tutti assieme”.