Oggi avrebbe compiuto 91 anni, sicuramente portati con la solita eleganza e con quella sua classe innata. Gianni Agnelli o, più semplicemente, l’Avvocato, a distanza di più di 9 anni dalla sua scomparsa, continua a lasciare un vuoto incolmabile in tutti i tifosi juventini ma anche in tutti gli amanti del calcio.
Senza di lui la Juventus non è più la stessa. Senza le sue uscite ironiche e ad effetto, senza i suoi soprannomi, senza il carisma che avvolgeva la sua sagoma d’una dignità quasi divina, il calcio ha perso un grande personaggio, inimitabile.
La sua juventinità esemplare faceva scuola e la sua sottile ironia bagnata dall’eleganza di un grand’uomo di cultura ha rappresentato la nascita dello stile Juve. Una società gloriosa, amata ed odiata, ma da sempre vincente.
La sua forza era di descrivere la sua visione del calcio con una poesia a dir poco sublime: Del Piero è diventato Pinturicchio, di Platini disse: “L’abbiamo comprato per un tozzo di pane e lui ci ha messo sopra il foie gras“, di Lippi: “Il miglior prodotto di Viareggio, dopo Stefania Sandrelli“, della sua Juve: “Perché la Juventus, dopo già un secolo di storia, è diventata una leggenda. Una leggenda che è sorta in un liceo di Torino e che ha finito per conquistare nove, dieci milioni di tifosi in tutta Italia e, certo, altrettanti all’estero con un nome, una maglia e dei colori conosciuti in tutto il mondo“. E ancora a chi chiedeva: “Vinca la Juve o vinca il migliore?” lui rispondeva così: “Sono fortunato, spesso le due cose coincidono“.
Questi aforismi bastano e avanzano per spiegare ciò che rappresentava Gianni Agnelli per la Juventus e per il Calcio italiano e mondiale.
Oggi Agnelli avrebbe compiuto 91 anni e ci scommettiamo che l’identità juventina oggi si senta più forte in ogni tifoso bianconero, nel ricordo di un degno rappresentante dell’amore per questi colori e per lo spirito di un’intera fede e mentalità.