La favola di Arcari: da gregario a muro d’Europa.

Il calcio  è imprevedibile, è fatto di situazioni spettacolari, vergognose, incredibili, emozionanti e bellissime. Nel calcio tutto è possibile. Nel calcio si può sognare di arrivare lassù, oltre i nostri pensieri, le nostre aspettative e i nostri desideri.

E così, nel bel mezzo dell’inchiesta del calcio scommesse che sta entrando in una fase davvero decisiva e che ferisce il cuore di tutti gli innamorati di questo sport, la storia di Michele Arcari da Annicco, Cremona, laureato in scienze motorie, rimette tutti noi al mondo del calcio e ci spinge a continuare ad amare in modo incondizionato questo spettacolo.

Arcari è uno che di gavetta ne ha fatta. La serie A che tutti bramano l’ha conosciuta a 32 anni, e grazie ad un infortunio accorso al titolare Matteo Sereni. Era un Brescia-Napoli: finì 0-1 ma, ci scommettiamo, il buon Michele di certo non si disperò più di tanto.

Le buone prestazioni messe sul campo di gioco e i contemporanei e continui infortuni di Sereni gli hanno offerto pian piano un posto fisso fra i pali del suo Brescia, così da poter fare finalmente il grande salto nel calcio che conta. La retrocessione delle rondinelle nella serie cadetta lo avevano riportato un pò sulla terra, il sogno sembrava svanito. I primi tre mesi di questo campionato poi, parevano aprire di nuovo le porte dell’incubo: Brescia vicino alla zona retrocessione.

Ma la favola di Michele Arcari evidentemente non doveva finire qui: mister Scienza esonerato, al suo posto Calori. Era l’inizio del secondo tempo del suo fantastico film. Con il nuovo allenatore, i lombardi hanno totalizzato 10 risultati utili consecutivi, di cui 8 vittorie. 15 i gol realizzati e, udite udite, 0 gol subiti. Arcari è sembrato subito un muro insormontabile e, grazie a ciò, ha potuto entrare nella storia.

Il 26 febbraio 2012 in occasione del match Brescia-Torino scocca il 30′ minuto, per lui è il momento fatidico: battuto il record di imbattibilità (750 minuti) di Giuseppe Peruchetti, l’estremo difensore ex rondinella che deteneva il primato. A fine match, per Michele Arcari da Annicco è l’apoteosi: con 810 minuti di imbattibilità diventa ufficialmente il portiere meno battuto a livello di campionati professionistici d’Europa. Meglio di tutti, anche del portierone tedesco del Bayern Monaco Manuel Neuer che non gioca la Serie B ma la Champions League e gioca in una delle squadre più titolate del mondo.

Ieri, in Gubbio Brescia, alla casella dei gol subiti compare ancora il numero 0: 900′ senza dover raccogliere un pallone nella propria rete e primato nella storia della serie B di Mariano Pozzo, fermatosi nella stagione ’70-’71 con il Mantova a 878′, battuto.

A volte il calcio non è fatto solo di soldi e calciatori che sguazzano felici nel denaro e nella notorietà, a volte il calcio può riservarci storie come quella di Arcari che sono il motivo per cui, rispondendo alla domanda di un nostro amico non calciofilo: “Perché segui il calcio?”, non risponderemo per sempre, semplicemente: “Perché è bello.”

 

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Marco Macca