La Lazio centra il secondo successo consecutivo nel derby, impresa nella quale non riusciva dal lontano 1998. Ecco le pagelle del match.
ROMA
STEKELENBURG 5 – Esce alla disperata su Klose cercando il pallone. L’espulsione è forse esagerata, ma il regolamento prevede questo. Sfortunato.
TADDEI 5 – Moltissimi errori in fase di palleggio, alcuni dei quali rischiano di risultare decisivi in negativo. Soffre le avanzate laziali, prova a riscattarsi in fase di spinta ma ottiene pochi successi.
JUAN 6,5 – Qualche colpa sull’episodio del rigore ce l’ha anche lui: assieme a Heinze si fa bucare centralmente. Poi rientra infortunato nella ripresa, stringe i denti e tieni in piedi quasi da solo l’intera retroguardia giallorossa. Si fa beffa dei vergognosi cori razzisti da parte di certi imbecilli vestiti col biancoceleste. Eroico.
HEINZE 5,5 – Impacciato nella prima azione degli avversari, si riprende e sfodera tutto il suo repertorio di grinta ed esperienza. Nel complesso, però, poteva certamente fare di meglio.
JOSE’ ANGEL 5 – Perché lui e non l’almeno volenteroso e dinamico, oltre che romano, Rosi? Quali sono le qualità di tale giocatore? E’insufficiente sia in fase offensiva che in fase difensiva. Inutile.
SIMPLICIO 5,5 – Un Simplico insolito dal punto di vista dell’agonismo e della corsa: si batte come un forsennato in alcuni frangenti del match. Ne risentono gli inserimenti e il fraseggio.
DE ROSSI 5,5 – La sua faccia viola dopo il pareggio di Borini è un orgasmo per i romanisti. Non molla mai, però sente troppo questo maledetto derby e non riesce a essere il vero De Rossi.
PJANIC 5 – Non stava bene e si è visto. Inesistente.
TOTTI 6 – Il Capitano corre come non gli capita molto spesso: cuore e sostanza per la causa giallorossa. Sfiora la rete in un paio di circostanze e si mantiene sempre nel vivo del gioco. Encomiabile.
LAMELA S.V. – Esce per improrogabili necessità tattiche. Poteva essere il suo derby, nel giorno del 20esimo compleanno. Peccato.
BORINI 7 – Idolo ormai indiscusso della Curva Sud. Ancora una volta giostra da terzino, ala e centravanti. Segna, corre, pressa e recupera. Straordinario.
LOBONT 5,5 – Entra a freddo e non riesce a neutralizzare il rigore di Hernanes. Poco impegnato per il resto, ma poteva forse fare di più sulla rete di Mauri.
MARQUINHO 6 – La personalità non gli manca: subentra in un match particolare, si piazza largo a sinistro e insacca un paio di ottimi traversoni. La sua gamba potrà tornare utile per il finale di stagione.
BOJAN 6 – Fosse stato per tutta la stagione questo Bojan, magari la Roma avrebbe più punti in classifica. Raramente lo abbiamo visto così carico e determinato. Chi non muore si rivede.
LUIS ENRIQUE 5 – Questa non è proprio la partita adatta per le critiche: la Roma si batte alla pari della Lazio pur giocando in inferiorità numerica per l’intero incontro. Il problema è la stagione ormai persa, buttata via da un gioco rischioso, quasi una manna dal cielo per avversari sufficienti in difesa e rapidi in contropiede. Se tale spericolatezza fosse almeno ripagata da gol a grappoli…
LAZIO
MARCHETTI 6 – Non può nulla sul sigillo di Borini, il quale conclude da distanza molto ravvicinata. Attento per tutta la gara.
SCALONI 5,5 – Poteva chiaramente essere espulso nel primo tempo, per un fallo da ultimo uomo su Borini. Bergonzi lo grazia e l’argentino, pur soffrendo, regge sino a cinque minuti dalla fine. Poi il rosso arriva davvero.
BIAVA 6 – Preciso e aggressivo, forse troppo, non molla di un centimetro. Forma una coppia energica assieme a Dias.
DIAS 6,5 – Dominatore dell’area di rigore biancoceleste: di testa sono quasi tutte sue. Trasmette calma e sicurezza all’intero reparto.
GARRIDO 6 – Ce lo aspettavamo come possibile punto debole dello schieramento di Reja; Garrido, invece, presidia con tranquillità l’out mancino. Bravo.
LEDESMA 7 – Il fulcro della manovra laziale: quando la squadra è in difficoltà, ci pensa lui a farla ragionare. Prezioso anche in fase di interdizione, disputa una partita completa.
MATUZALEM 6,5 – Per il brasiliano si potrebbe intraprendere lo stesso discorso fatto su Ledesma. Pressa su chiunque e, in fase offensiva, si allarga a sinistra per appoggiare Mauri e Garrido. La troppa intensità a volte gli nuoce.
GONZALES 6 – Ha molto spazio a sua disposizione e, contro lo spaurito José Angel, potrebbe sfruttarlo meglio. Comunque dinamico e propositivo.
HERNANES 6,5 – Glaciale dal dischetto, estetico nel palleggio. Contributo di classe alla causa biancoceleste, però fa infuriare parecchio Reja per un paio di preziosismi non richiesti dal risultato.
MAURI 7 – Fa la spola tra la fascia e il centro del campo. Marca De Rossi quando è la Roma ad impostare; negli inserimenti senza palla in zona gol si dimostra uno dei più forti dell’intero campionato
KLOSE 6 – Ha il grandissimo merito di procurare il rigore più il rosso di Stekelenburg. Decisivo anche stavolta per l’esito del match pur non timbrando il cartellino. Si muove e crea numerosi fastidi ai difensori avversari: gli manca l’acuto alla Klose.
ALFARO 6 – Subentra alla perfezione in una fase delicata del derby. E’frizzante e pungente nel convulso quarto d’ora finale.
REJA 7 – Perché spingere un allenatore del genere alle dimissioni? Perché non assecondarlo in sede di mercato nonostante stia compiendo un autentico miracolo? Ha gli uomini contati ma la sua squadra è sempre quadrata, solita dietro e propositiva in avanti. Avercene di Reja…