Alle 22:40 circa di sabato sera la sensazione prevalente era che la guerra fra Milan e Juve fosse guerra allo stato puro. Una guerra fatta di dichiarazioni al veleno e attacchi malcelati, provenienti dall’una e dall’altra parte.
Ci avevano pensato Galliani e Agnelli a stemperare le tensione e ad abbassare la temperatura ormai bollente. Attraverso una telefonata pacificatrice dell’ad rossonero al presidente della Juventus avevano dato modo di pensare che la guerra, alla fine, non ci fosse mai stata e che fosse stata tutta un’invenzione mediatica per creare scompiglio fra le due regine di questa serie A. Lo stesso Agnelli ha recentemente dichiarato: “Galliani si è scusato, e questo ha fatto piacere a me ed a tutta la società, credo anche a Pirlo a cui ho trasmesso le scuse di Galliani.”, precisando poi: “I rapporti fra la Juve e il Milan sono sempre stati buoni, non c’è stata nessuna guerra”.
Ci ha pensato Allegri, mister milanista, a risollevare l’ascia e a far ribollire il clima fra le due società: “Il teatrino lo ha fatto la Juventus, un finimondo durato 15-20 giorni. Io in 3 anni non ho mai parlato di assistenti o arbitri e stare zitti è sempre la cosa migliore. Aspetto con calma di vedere cosa accadrà quando ci sarà un episodio che gli andrà contro. Sono curioso di vedere cosa succederà“.
Lo stesso Galliani ci ha tenuto poi a dire che le scuse non sono state rivolte all’intero ambiente juventino, soprattutto quando il grande rammarico per gli episodi arbitrali rimane intatto: “Mi sono scusato con lui perché sabato negli spogliatoi ero stato sgarbato, con lui il rapporto è ottimo. Non c’è stata nessuna scusa ufficiale da parte del Milan. Il gol di Muntari? Da tifoso il mio cuore sanguina ancora“.
Se questa è pace, chissà la guerra…