La notizia è che l’incontro c’è stato. Ieri sera il presidente del Barcellona Sandro Rosell e Pep Guardiola hanno tenuto una riunione tecnica in presenza anche di Andoni Zubizarreta, il ds blaugrana e il il vicepresidente Josep Maria Bartomeu. Argomento? il futuro.
Si è innanzitutto fatto il punto della situazione, la condizione di una squadra splendida come sempre in Champions ma che in Liga accusa ormai 10 punti di ritardo dalla vetta occupata dagli acerrimi rivali del Real Madrid.
Il confronto si fa poi caldo quando la discussione tocca poi il futuro recente. I tempi stringono e Rosell ha fretta di allestire una squadra che possa rimanere ai vertici come negli ultimi anni, in cui ha conquistato tutto e tutti nel calcio, entrando nella leggenda. La configurazione della rosa azulgrana per la stagione 2012-2013 deve quindi iniziare a prender corpo, e per farlo il parere e la pasizione di Guardiola sono, ovviamente, fondamentali.
Una riunione che potremmo tranquillamente definire “di routine”, se non fosse per un dettaglio che a questo punto della stagione diventa essenziale: Guardiola non ha ancora rinnovato il contratto in scadenza a giugno.
Pep continua a riflettere sul suo futuro, indeciso se continuare alla guida del club che egli ha reso un pezzo importante della storia del calcio moderno e non, oppure cercare nuovi stimoli e nuove vittorie altrove, in Inghilterra, dove Manchester United e Chelsea se lo contendono, o magari in Italia, dove Moratti lo accoglierebbe a braccia spalancate per affidargli la rinascita dell’Inter.
Da ambienti vicini alla squadra catalana filtra un cauto ottimismo circa il rinnovo per un’altra stagione, anche se i dirigenti barcellonisti sanno bene che quest’anno Pep ha attraversato momenti di puro scoramento e solitudine, soprattutto in conseguenza della malattia che ha afflitto il suo vice e amico Tito Vilanova. Lo stress causato dall’infinita lotta contro il Real Madrid e le continue polemiche hanno fatto il resto, togliendo voglia e stimoli al mister.
Per questo non ci si può sbilanciare troppo riguardo la decisione di Guardiola: l’amore per il club a volte non può compensare eventi e vicissitudini che a volte vanno al di là di professionalità e affetto. In oltremanica e in Italia si spera. Guardiola può davvero cambiare aria? Si vedrà. Certo è che Moratti non esiterebbe ad iniziare un nuovo progetto con l’allenatore più in voga e vincente del momento, consapevole però del fatto che Guardiola, abituato com’è a vittorie dal sapore planetario, ha voglia di Europa, di Champions, di volontà di spendere (bene), e totale appoggio e disponibilità da parte della società.
Si ha l’impressione che questo possa diventare il nuovo sogno d’inizio estate dei tifosi interisti: saranno accontentati? La risposta nelle prossime puntate….