Adesso Claudio Ranieri si gioca l’Inter, stavolta sul serio. Le dichiarazioni odierne di Massimo Moratti non lasciano spazio al benché minimo dubbio: “Continueremo con lo stesso allenatore? Non lo so, vedremo”. Il ciclo di partite che va dalla trasferta di Napoli alla sfida casalinga con il Marsiglia sarà decisivo. I tempi potrebbero addirittura essere bruciati in caso di una debacle clamorosa.Dall’addio di José Mourinho in poi, si è come abbattuta una sorte di disgrazia sul club nerazzurro e sui quattro tecnici che si sono succeduti in neanche due stagioni. Tutta colpa del destino, in verità, non è: gli errori societari in sede di calciomercato recitano il ruolo di protagonista nel crollo dei milanesi. Lo stesso Claudio Ranieri, pur avendo commesso i suoi errori, si è trovato al timone di una squadra ingiallita, già sazia e senza troppi stimoli.
Fatto sta che, chiunque sia il principale responsabile, l’Inter non può più andare avanti così e Massimo Moratti lo sa bene. Sei sconfitte e un pareggio nelle ultime sette gare, doppia catastrofe interna al cospetto di Novara e Bologna e una valanga di reti subite. Disastri che non si verificavano nemmeno negli anni più tristi della storia interista. Ecco quindi il piano anti crisi del numero uno della Saras: se Ranieri non riuscirà a risollevare il gruppo, al suo posto sarà ingaggiato un uomo in grado di traghettare Zanetti e compagni fino a giugno, un uomo di polso che provi a fornire una scossa perentoria a tutto l’ambiente. Il terzo posto è un traguardo indispensabile, darebbe il via alla rifondazione della rosa grazie ai proventi ricevuti dalla qualificazione in Champions e renderebbe più allettante la panchina nerazzurra per i tecnici migliori. Inutile dire che il sogno morattiano ha un nome e cognome ben preciso: Pep Guardiola.
Ma chi sarebbe l’eventuale sostituto di Ranieri in questa annata? Luis Figo resta il favorito, lavora già per l’Inter e possiede un’importante intelligenza calcistica. Ha giocato con molti degli attuali componenti dell’organico e gode della loro stima; il portoghese non avrebbe di sicuro problemi nel farsi accogliere dallo spogliatoio. In via Durini, però, lavorano segretamente anche su un altro fronte, intriso di storia e leggenda. Si tratta di Beppe Bergomi, bandiera nerazzurra per vent’anni, apparso sempre restio a fare l’allenatore ad alti livelli. L’ex capitano attualmente guida i giovani dell’Atalanta, oltre a essere tra i primi telecronisti di Sky. Delle fonti a lui ben vicine ci assicurano che, nonostante i suoi progetti siano altri, non saprebbe rispondere negativamente a una richiesta disperata del suo club, della sua gente. Un personaggio quale lo zio Beppe quanto ci metterebbe ad assicurarsi la fiducia e la disponibilità di tutti i calciatori? Poco o nulla. E poi i tifosi della Curva Nord hanno già espresso la propria opinione: l’Inter agli interisti, l’unico modo per combattere uniti e scacciare i fantasmi del passato. Capobranco migliore di Bergomi, nel caso specifico, Moratti ha capito che non può esistere.