Esiliato dal Milan, rinato a Gelsenkirchen: il ritorno di “The Hunter”
Se un giovane calciatore, di ruolo attaccante, segna in due anni e mezzo 105 goal in 136 partite con la stessa maglia, vuol dire che in fondo scarso scarso non lo è. Se poi, quella maglia, appunto, è la numero 9 del glorioso Ajax, appartenuta a metà anni ’80 a un signore che si chiama Marco Van Basten, allora i conti sembrano davvero tornare. Lui è “The Hunter”, al secolo Klaas-Jan Huntelaar, attaccante ventottenne olandese, bomber di razza e goleador principe dello Schalke 04.
Eppure, in Italia il tulipano non è mai sbocciato. Andiamo con calma: dopo gli inizi col PSV Eindhoven, nel quale realizza 34 reti in un anno e mezzo in Eredivise, Huntelaar passa ai rivali storici dell’Ajax. Ad Amsterdam, le doti realizzative del “cacciatore” emergono in maniera mostruosa: 16 reti durante i primi sei mesi nella capitale olandese più le 33 in 34 partite della stagione successiva fanno sì che sul giovane Klaas convergono in fretta le attenzioni dei maggiori club europei.
A dicembre 2008, battendo la concorrenza il Real Madrid annuncia di aver raggiunto l’accordo coi lancieri per il passaggio dell’attaccante in Blancos. Un colpo, quello delle merengues, messo a segno anche per sostituire l’altro super bomber olandese dei madrileni, Ruud Van Nistelrooy, che proprio in quel tempo si era infortunato gravemente. L’avventura spagnola di Huntelaar, però, dura solo otto mesi, in cui il calciatore di Drempt realizza 8 reti in 20 incontri di Liga.
Ad inizio agosto 2009, “The Hunter” sbarca a Milano, sponda rossonera. Il club di via Turati, in cerca di un grande nome da offrire a tifosi e media per far dimenticare la dolorosa cessione, allo stesso Real Madrid, di Kakà, aveva scelto proprio l’olandese. Un nome, quello di Huntelaar, forse di poco appeal rispetto ad altri, magari più esotici, ma che portava in dote la fama di gran goleador. Invece, per l’ex Ajax l’esperienza al Milan si rivela essere peggiore di quella vissuta in Spagna. Poche gioie per lui, con soli 7 goal realizzati in 30 partite di Serie A.
Gli arrivi di Ibrahimovic e Robinho hanno dato il colpo di grazia all’esperienza meneghina dell’orange. Huntelaar accetta di trasferirsi a Gelsenkirchen, in Germania, per giocare con lo Schalke 04. Anche durante la sua prima stagione in Bundesliga, il cacciatore non ha mantenuto le promesse mostrate in Olanda, realizzando 13 marcature in 35 incontri totali.
Il tramonto di una speranza del calcio europeo, invece quest’anno sta avvenendo il riscatto dell’olandese: a febbraio, Huntelaar ha messo a segno già 33 goal in 34 incontri, tra campionato, Coppa di Germania ed Europa League, gli ultimi dei quali proprio ieri sera con una fantastica tripletta ai cechi del Viktoria Plzen. Le sue reti stanno spingendo più che mai i blu di mister Huub Stevens verso traguardi importanti, e in Germania e in Europa.
Senza contare che a giugno ci srà un Europeo che, siamo sicuri, “The Hunter” vorrà vivere da protagonista. Perché, in fondo, se in 364 partite segni 232 goal, proprio scarso scarso non lo sei.