Fredy Guarin: chi l’ha visto?
Nelle ultime ore della recente campagna acquisti invernale, l’Inter sorniona ha piazzato due interessanti colpi nel reparto nevralgico di ogni squadra di calcio, il centrocampo. Sono arrivati l’ex capitano e bandiera della Sampdoria, l’esperto Angelo Palombo, e un giovane colombiano molto interessante dal Porto, Fredy Guarin. Oltre a questi due acquisti freschi freschi, il reparto mediano della società nerazzurra ha potuto contare sul rientro, dopo un lungo infortunio, di uno dei ragazzotti più promettenti del panorama calcistico italiano, Andrea Poli, ex doriano anch’egli.
Nuova linfa, dunque, in un settore, quello del centrocampo, che con l’età che avanza di alcuni interpreti, come Cambiasso e Stankovic, e alcune partenze improvvise, leggi Thiago Motta, stava cominciando a diventare uno dei problemi principali della già strana stagione dei meneghini. Poli e Palombo, dopo un breve collaudo, sembrano essersi già ambientati nel cuore della manovra interista. Una sola presenza per il nazionale azzurro, in realtà, ma, insomma, su di lui si può fare affidamento ad occhi chiusi. Buono anche l’approccio, sin qui, del ventiduenne di Vittorio Veneto.
Dei tre nuovi innesti (due e mezzo, per le ragioni di cui sopra) quello che ancora non ha convinto è proprio Guarin, per un motivo molto semplice: ancora non è mai sceso in campo con la nuova maglia. Il nazionale colombiano, infatti, è fermo ai box per via di un infortunio al polpaccio rimediato quando ancora giocava con i biancoblu Dragoes di Oporto. Un regalo rotto prima di essere scartato, dunque, quello che la dirigenza nerazzurra ha confezionato ai suoi tifosi e al tecnico Ranieri.
I bene informati delle faccende di “Appiano Gentile” dicono che Guarin dovrebbe tornare abile ed arruolabile tra poche settimane; intanto, però, il centrocampo nerazzurro ha bisogno di gente fresca e continui ricambi per affrontare una parte finale di stagione che, come al solito, prevede un gran numero di incontri, tra il campionato e , si spera, il proseguo del cammino in Champions League, competizione, tra l’altro, in cui il colombiano non potrà giocare perché già sceso in campo con la maglia del Porto.
Tutti aspettano di vedere sul prato di “San Siro” le prodezze di un calciatore, classe 1986, che nella Liga Sagres portoghese ha mostrato grandissime qualità, tanto da meritarsi le attenzioni dei top team di mezza europa. Non solo nel campionato lusitano, ma anche nella passata edizione della Europa League, il ventiseienne di Medellin è stato uno dei trascinatori e leader indiscussi della gloriosa formazione biancoblu, guidata l’anno scorso da Villas Boas, che ha vinto la manifestazione continentale. Tutte qualità che alla “Pinetina” sperano di vedere al più presto.