Caro Boateng, evviva la sincerità

Vigilia di Champions League in casa Milan. Domani sera allo stadio “Giuseppe Meazza”, i rossoneri di mister Allegri attendono l’Arsenal di quella vecchia volpe che corrisponde al nome di Arsene Wenger. Brutti ricordi per i rossoneri che, nell’ultima sfida contro i Gunners, sono stati eliminati agli ottavi di finale dai ragazzini terribili del tecnico francese, capaci di espugnare l’impianto di gioco milanese per 2-0, grazie alle reti di Fabregas e Adebayor.

Storia di quattro anni fa, perché per domani sera il Milan, che non riesce a superare l’ostacolo degli ottavi di finale proprio da quello scontro con i londinesi, è carico. Uno dei più propositivi è Kevin Prince Boateng: il ghanese, che dovrebbe giocare dall’inizio dopo un lungo infortunio, conosce bene l’Arsenal, avendoli affrontati sia col Tottenham che col Portsmouth, entrambe ex squadre del numero 27 milanista.

Intervistato dal britannico “Sun”, il centrocampista del Milan appare spavaldo, non temendo più di tanto l’avversario. Anzi, il ghanese sembra quasi snobbare gli avversari: “all’Arsenal non conoscono le mezze misure, o giocano un calcio incredibile o non sanno cosa stanno facendo. La differenza sta nell’esperienza: al Milan ce n’è in abbondanza, loro non sanno cosa bisogna avere per vincere dei titoli. Ci vanno sempre vicini ma poi crollano. Non ho nessuna paura dei Gunners“.

Boateng, poi, abbassa un po’ i toni, parlando delle vere insidie che può rivelare una sfida del genere: “proprio perché stanno avendo una brutta stagione potrebbero aspettare la partita col Milan per dare una svolta, per loro vincere a San Siro potrebbe significare tirarsi fuori dai casini. E dovremo stare attenti perché hanno alcuni giovani fantastici e una partita può cambiare un’annata”.

Dobbiamo solo ritrovare la nostra fame ed essere aggressivi perché per giocatori e qualità abbiamo tutto per andare lontano. Non voglio dire che vinceremo questo o quello ma con la squadra che abbiamo possiamo arrivare fino in fondo“, questa, infine, la ricetta del calciatore milanista, per trasformare una stagione ancora incerta in una trionfale, o almeno provarci.